Regia Walter Boos
Cast Doris Arden, Ibrahim Aslahan, Dieter Assmann
Questo film di Walter Boos non ha
particolari caratteristiche degne di nota, una commedia sexy teutonica
ambientata in un ospedale dove giovani infermiere si concedono allegramente a
medici e pazienti in un susseguirsi di situazioni goliardiche. Ma l'occasione è
ottima per analizzare un fenomeno che invase letteralmente le sale
cinematografiche nella prima metà degli anni '70. Parliamo del sexy report, una
sorta di mix tra finto documentario con tanto di interviste e reportage ed il
cinema sexy proveniente dai paesi nordici. Questo Krankenschwestern report si
inserisce nel sottogenere semiporno-reportage anche se, in definitiva, è solo
un' innocente commediola dove si vede qualche nudo, qualche scena di sesso
piuttosto casta (per i giorni nostri) ed un sacco di giovani teutoniche
decisamente interessanti e disinibite.
Tra una tetta e l'altra il regista ci
piazza qualche intervista sulle condizioni ospedaliere di Monaco di Baviera
(forse per mantenere una certa attinenza con il titolo), non manca la tedescona
tutta curve (anche piuttosto abbondanti) che si infila nel letto del paziente
(sbagliato!)...insomma il sogno degli erotomani occidentali di quegli anni
veniva esaudito attraverso questi film, piuttosto dozzinali ma in fin dei conti
neanche poi così pessimi, se rapportati alla mercificazione del sesso operata
dal mercato della pornografia attuale. Il primo e conclamato successo della
serie report fu realizzato con le liceali di Schulmädchen-Report: Was Eltern
nicht für möglich halten del 1970, il cui straordinario successo diede il via
ad una lunghissima sequela di reportage tra i banchi di scuola di vogliose
studentesse ad uso e consumo di un pubblico sempre più ingrifato dal mito della
tedesca bionda e disponibile.
Un must questo che al pubblico italiano piacque e
difatti tutte queste pellicole raggiunsero senza problemi la nostra penisola la
quale diventò un vero e proprio catalizzatore di pruritismi virginali e
infermiere sexy da cui il nostro cinema ha tratto uno storico di commedie di cui è ormai superflua ogni
analisi. Il sexy report in ogni caso rappresenta l'evoluzione del cinema di
exploitation degli anni'60 forse meno morboso e più disimpegnato ma di fatto
rappresentativo della gioia di vivere, di amare e di fare sesso in un epoca non
ancora ritornata ai dettami medievali grazie allo spartitraffico della chiesa e
dell'Aids! Oggi il porno è un mero surrogato dell'atto sessuale visivo, privo
di passione, meccanico come l'industria stessa e, vedendo questi film, si sente
veramente nostalgia dell'allegro libertinismo che, dopo tutto, rendeva il
cinema un momento di vero intrattenimento a 360 gradi.
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