sabato 25 luglio 2020

TERMINATOR 2 - SHOCKING DARK



(1989)

Regia Bruno Mattei

Cast: Geretta Geretta, Haven Tyler, Christopher Ahrens

Genere: Fantascienza, Horror, Apocalittico

Parla di "spedizione militare si scontra con mostruose creature geneticamente modificate in laboratori nascosti sotto una Venezia postatomica"

Quello che mi è sempre piaciuto del cinema è che mescolando i generi se ne creano di nuovi, stessa cosa vale anche per i soggetti, mescolando alla rinfusa le trame di film diversi, ne esce sempre uno nuovo anche se in difetto di originalità come spesso e volentieri è accaduto all'interno del cinema italiano del secolo scorso. Caso quanto mai esemplificativo di questa mia astrusa teoria è lo splendido Terminator 2 di Bruno Mattei (accreditato con il suo nome anglofono Vincent Dawn) che all'estero è conosciuto anche come "Shocking Dark". Dal titolo si potrebbe supporre che il principale riferimento è il film di John Cameron, e invece no, anche perchè il cyber-killer del titolo appare solo a fine film mentre il resto dello spettacolo è obbiettivamente una scopiazzatura di Aliens-scontro finale con tanto di sergente di colore donna cazzuto (interpretata dall'attrice americana Geretta Geretta) e bambina (vabbè adolescente direi) terrorizzata che si nasconde in mezzo ai cunicoli di metallo. 

Il lampo di genio però è da addebitarsi tutto al buon Claudio Fragasso autore di soggetto e sceneggiatura, il quale ha la bellissima pensata di ambientare il tutto in una Venezia Post-atomica, distrutta e abbandonata da esalazioni tossiche che pervadono le acque dei canali. Ma la pensata avrebbe dei costi eccessivi se si decidesse di ambientare tutta la storia nella Serenissima, per cui genialata nella genialata, tutta la storia si svolge nell'acquedotto sotterraneo dove una task force (che si fa chiamare Megaforce forse in omaggio al film di Hal Needham del 1982) di marines viene mandata a scoprire cosa cazzo sta succedendo negli uffici della Tubular Corporation, multinazionale miliardaria che si occupa di bonificare le acque della città. Capitanati dalla biologa Sara (Haven Tyler) i soldati si troveranno a combattere contro mostruosità filamentose dalla faccia da pesce e da polipo meccanico, capaci di imbozzolare le loro vittime per covarci dentro i loro cuccioli. 

Siccome però stiamo parlando di un film di fantascienza ambientato a Venezia, è bene che la città si veda almeno un poco, così ecco la terza genialata, il viaggio temporale attraverso cui Sara e la ragazzina (recuperata in mezzo agli enormi tubi della stazione idrica) fuggono da un'esplosione generale con tanto di voce femminile che annuncia festosa il tragico countdown. Le due finiscono quindi nella Venezia dei giorni nostri, inseguite da un pazzo terminator assassino che cerca di nascondere le tracce delle malefatte operate dalla Tubular. Reso credibilissimo da una fotografia in stato di grazia che predilige colorazioni blu metalliche proprie degli anni ottanta, da effetti speciali dei Fratelli Paolocci che, dove inquadrate, rendono alla perfezione le mostruose creature ittiche, il film alterna momenti di buona tensione a situazioni al limite del plagio, eppure se si dovesse rapportare l'efficacia di un titolo in funzione al budget impiegato, queste produzioni nostrane, benedette dall'angelo dei B-Movie, vincerebbero a mani basse per quanto siano convincenti nella loro ridicolaggine.


martedì 7 luglio 2020

FREAKED - SGORBI

(Freaked, 1993)

Regia Alex Winter, Tom Stern

Cast: Alex Winter, Brooke Shields, Randy Quaid

Genere: Horror, Fantascienza, Demenziale

Parla di “attore ingaggiato da multinazionale per promuovere diserbante tossico si ritrova mutato in mostro da gestore di orrendo parco di divertimenti abitato da freaks”

Alex Winter e Tom Stern, duo comico celebrato nel programma The Idiot Box, hanno trovato la loro strada professionale nel mondo delle produzioni televisive e nei documentari, ma il loro nome sarà per sempre associato nella settima arte per aver dato vita ad un cult anni novanta dal titolo Freaked, piccola produzione caratterizzata da un umorismo demenziale e di grana grossa mescolato all’uso ed abuso di pupazzerie mostruose. Analogalmente ad altri titoli cult usciti nel periodo fine anni ottanta il suo passaggio nelle sale è stato più o meno associato a quello di una meteora ma nel tempo, anche grazie a sporadici passaggi televisivi e la distribuzione nelle videoteche, si è ritagliato un piccolo stuolo di fans appassionati. Nel nostro caso siamo di fronte ad un mix tra le produzioni Troma del periodo e le orrende mutazioni gommose anni ottanta partorite dalla fucina di Charles Band e soci, il tutto mescolato con una comicità grottesca e di facile presa tipica del cinema di Zucker-Abrahams-Zucker, per non parlare poi dell’infinita e sfiancante saga di Scuola di Polizia dalla quale la pellicola eredita il cameo di Bobcat Goldthwait (il criminale Zed del secondo episodio poi divenuto a tutti gli effetti membro della squadra). 

Il protagonista della vicenda è l’attore Ricky Coogan (Alex Winter) che viene assoldato dalla Compagnia EES (che in Italiano diventa “esportiamo tutto tranne le scarpe”) per reclamizzare un diserbante altamente tossico, lo Zygrot-24. Insieme all’amico Ernie (Michael Stoyanov) Ricky giunge nella cittadina di Santa Orgasm, non prima di essere stalkerizzato da un allucinante bambinetto di nome Stuey Gluck che si reputa suo super fan. Per sbarazzarsi del ragazzino con i denti da castoro, Ricky ed Ernie lo gettano fuori dall’aereo. Una volta atterrati, i due incontrato l’avvenente ambientalista Julie (Megan Ward) con cui intraprendono un viaggio. Sulla strada scoprono un assurdo parco di divertimenti chiamato Freek Land il cui proprietario Elija (Randy Quaid) sperimenta lo Zygrot-24 per creare assurde mostruosità che, per inciso, sono il piatto forte del film. Senza dover scomodare il capolavoro di Tod Browning (dove i mostri erano reali e non di gommapiuma), c’è da sbizzarirsi nel campionario di mascheroni presente nel film, come ad esempio: Nosey, l’uomo naso, Sockhead con la testa da sockmonster, worm, l’uomo lombrico e anche l’uomo cane (interpretato da Keanu Reeves anche se mai accreditato). Tra questi spunta anche Mr.T (quello di A-Team) nell’irresistibile personaggio della donna barbuta. Altre macchiette ci riservano un immaginario trash difficilmente dimenticabile tra cui spicca il cowboy (una specie di mucca parlante con il cappellone a falde che sembra uscita da un filmaccio della saga di Toxic Avenger) e the eternal flame ovvero uno scureggione senza fine i cui peti costituiscono una fiammata continua.

In tutto questo diverte anche la presenza di Brooke Shields che acquista punti di simpatia nel proporsi in un film del genere ma soprattutto senza prendersi sul serio (e come potrebbe?). Finale epico a colpi di mostruosità giganti in cartapesta che sembrano uscite da un incubo della rivista MAD, dosi di punk rock nella colonna sonora, la produzione di Stephen Chiodo (Killer Clowns from outer space) e le creature di  Screaming Mad George completano un’opera troppo a lungo sottovalutata ma talmente iconica da farci rimpiangere l’irresistibile anarchia trash degli anni novanta. Da notare che la collaborazione tra Alex Winter e Keanu Reeves aveva già prodotto la saga di Bill & Ted's Excellent Adventure nel 1989 e Bill & Ted's Bogus Journey del 1991 (questo giunto a noi con il titolo Un Mitico Viaggio) oltre all’omonima serie televisiva.