Cast Erica Bella, Shalimar, Jean-Yves Le Castel
Parla di “nazisti che creano bordello con prigioniere ovviamente testate molto attentamente da ufficiali SS ben dotati ma dall’insulto facile”
Cast Erica Bella, Shalimar, Jean-Yves Le Castel
Parla di “nazisti che creano bordello con prigioniere ovviamente testate molto attentamente da ufficiali SS ben dotati ma dall’insulto facile”
Cast Chumbinho, Renato Alves, Eliane Gabarron
Parla di “vampiro nanetto semina il terrore tra le vittime mestruate ma un sindaco arrivista lo vuole trasformare in un’attrazione turistica”
La sua presenza in un piccolo paesino chiamato Batatao vicino a San Paolo, scatena il panico, soprattutto nelle coppiette infrattate a fare sesso contro un muretto (sempre lo stesso, per tutto il film) ma scatena anche le mire lucrative del sindaco, un vecchio baffone che gesticola come un matto ripetendo monologhi deliranti. Il suo intento è catturare il minivampiro e trasformarlo in una specie di attrazione turistica. Nel frattempo le voci della presenza del piccolo Dracula (che saltella in giro agitando un piccolo mantellino nero e sfoderando una serie di dentacci storti che sono propri dell’attore e non una protesi), richiamano una piccola troupe a girare un documentario e (perché no) a fare un po’ di sesso ripreso dal regista con grande abbondanza di culi e schiene pelose, brufoli e pieghe di cellulite messe bene in evidenza nell’inquadratura. Il sindaco assume anche una specie di cacciatore di vampiri (Renato Alves) che assomiglia stranamente all’esorciccio con tanto di corone d’aglio e crocefissi di legno in mano.
Il cacciatore però non intende uccidere il vampiro anzi sembrano divenire amici al punto che il piccolo demonietto gli confessa che la sua sfiga è quella di essere nato in Brasile, se fosse stato un vampiro americano, oggi sarebbe famoso. Girato con piglio amatoriale, in ambientazioni fatiscenti ma ricco di personaggi bizzarri (tra cui un assurdo barbone che ama masturbarsi guardando i cavalli), As Taras do Minivampiro (Lett. Le turbe di un minivampiro) è comunque ricco di sequenze che meriterebbero di entrare nella storia del cinema dalla porta del bagno di servizio. L’erezione penica del vampiro che emerge dal terreno, il mostro che lecca goloso la vagina di una ragazza con le mestruazioni e dopo si succhia godurioso il pannolino sporco di sangue e l’assalto dall’alto su una coppia intenta in una fellatio (con tranciamento del pene) sono tutte sequenze che nella loro bruttezza colpiscono lo spettatore, narcotizzato da noiosissime scene di sesso, e lo svegliano all’improvviso come una doccia fredda, dandogli modo di arrivare sveglio alla parola “Fim” dopo appena un’oretta di (dubbio) spettacolo.
Cast Ave Ninchi, Georges Louis Marchal, Rossana Podestà
Parla di “ nani pelosi che cercano di salvare la principessa Biancaneve ma non riescono a salvare il film dalla sua bruttezza”
Forse è un concetto che ho già ribadito in altre recensioni o forse no (la memoria, invecchiando …dannazione!), in ogni caso se cercate dei film veramente weirdo, spesso potete trovarli nel settore del cinema per ragazzi.
Cast Paolo Ricagno, Ugo Gregoretti, Jo Squillo
Parla di “rivoluzionario coi baffetti e le rotelle cerca di sovvertire il sistema repressivo mentre la madre lo prende a fucilate”
Nell’anno della profezia orwelliana cosa ci poteva essere di meglio che realizzare un film di fantascienza in cui una società annichilita dalla televisione viene dominata da un grande fratello chiamato per l’occasione “il sognatore supremo” (interpretato da Ugo Gregoretti)? Ci pensa quindi l’esordiente Paolo Ricagno a mettere in piedi una sarabanda new wave con pretese artistiche ma con evidenti carenze di budget, ambientata in una Torino oscura, ripresa solo di notte, tra tunnel della metropolitana, strade deserte e i pochi cittadini presenti sono immobili come manichini.
Cast Jaqueline Lovell, Tammy Parks, Scott Spiegel
Parla di “parodia di un programma televisivo dove le giocatrici tirano le palle completamente nude ma i birilli non cadono mai”
Realizzato con l’intento di parodiare il celebre programma televisivo americano “Bowling for dollars”, questa sorta di straight to video che non raggiunge neanche l’oretta canonica, è un’ode al sessismo più becero, dove l’intento principale, se non si fosse già capito dal titolo, è quello di mostrare quattro fotomodelle americane in formissima, che si spogliano completamente e giocano a coppie ad una partita di bowling. Il programma viene poi intervallato da imbarazzanti televendite di spray contro la puzza di piedi e altre amenità edificanti.
Cast Ted Vollrath, Ron Slinker, Lloyd Bochner
Parla di “sicario senza gambe ma dotato di carrozzina sparatutto, tenta la scalata nel giro della droga”
Non si può parlare di questo filmaccio exploitation dei tardi anni settanta, senza prima spendere due parole sul suo protagonista Ted Vollrath, considerato poi che questo è l’unico film a cui partecipò, scritto peraltro a sua immagine e somiglianza. Vollrath, ufficiale dell’esercito degli Stati Uniti, perse entrambe le gambe durante la guerra in Corea, questo però non gli impedì, dopo grandi sforzi e tanta forza di volontà di diventare cintura nera di Karate e successivamente grande maestro di arti marziali. Appare, poi, quasi paradossale che in Mr. No Legs, Vollrath accetti la parte del cattivo, peraltro un cattivo veramente sadico e crudele, nonostante la sedia a rotelle.
Curiosamente il film risulta essere l’ultima regia di Ricou Browning, un nome che ai più non dirà nulla se non il fatto di essere stato il mostruoso Gill man de Il Mostro della Laguna Nera e i successivi sequel realizzati sull’iconico uomo pesce. Detto questo, siamo di fronte a un tipico poliziesco anni settanta realizzato in economia assoluta, con grandi scazzottate, storie di droga e malavita e sul finale un assurdo inseguimento automobilistico dove le auto si vanno a sfasciare nei modi più impensati, al solo scopo di spettacolarizzare un film poverissimo. La storia verte inizialmente su uno studentello che partecipa allo smercio di un carico di droga, organizzato dal cattivissimo Mr. No Legs, un sicario della mala senza gambe ma dotato di una carrozzella super accessoriata con fucilazzi incastrati nei braccioli. Solo per quest’idea, il film andrebbe adorato senza se e senza ma. Ma il nostro sicario è anche e ovviamente, un esperto di arti marziali e quando il boss tenta di disfarsi di lui, ecco sferrare micidiali fendenti di karate e colpire i suoi avversari con il moncherino.
Cast Robert Wood, Jim Vance, Bobbi West
Parla di “professorino nerd inventa macchina che produce donnine ma poi scopre l’amore e non se ne fa più nulla”
Insomma la parola d’ordine è SESSO e Lewis, bizzarramente realizza questa commediola dai toni fantascientifici in cui un professore di matematica di nome Percy (Robert Wood) vuole a tutti i costi scoprire i misteri dell’amore, ma è talmente nerd da non accorgersi che gli studenti pomiciano dietro le sue spalle mentre è intento a spiegare la lezione. Ovunque si aggiri nel campus, vede coppiette che si sbaciucchiano avvinghiate, un paio addirittura imbucati nella sua bizzarra utilitaria a tre ruote, frutto di un incrocio tra una 500 e un’ Apecar. Recatosi dal suo collega, il professor West (Jim Vance) scopre che lo stesso ha approntato una macchina per realizzare materialmente i desideri. Infatti Percy vede comparire all’improvviso il tenero coniglietto che ha sempre desiderato.