Regia William Castle
Cast Vincent Price, Judith Evelyn, Darryl Hickman
Scream! Scream for your life! ...D'accordo,
ma in casi come questo mi sento di urlare solo una parola:
"CAPOLAVORO!" Perchè questo è l'unico epiteto che si possa
lontanamente avvicinare al genio di William Castle, vero e proprio regista
artigiano e imbonitore, qui al suo zenith per quanto concerne l'interazione tra
il cinema e lo spettatore, quest'ultimo diventa parte integrante della trama,
grazie anche all'effetto Percepto utilizzato durante le proiezioni americane
della pellicola. L'effetto Percepto altri non era che una piccola scossa alle
poltroncine del pubblico, accompagnate, ad un certo punto ed al culmine del
pathos della trama, da uno schermo buio ed una voce fuori campo che incitava
all'urlo catartico per sfuggire alla mostruosa presenza del tingler. Quanto
doveva essere divertente vedere un film in queste condizioni? Non ci è dato di
saperlo, purtroppo, perchè certi effettacci oramai si sono persi per sempre.
Possiamo solo supporre che l'effetto in generale doveva essere assolutamente
magnetico e, nonostante tutto, chi usciva dalla sala rimaneva pienamente
soddisfatto. Il cinema di Castle era un grande luna park attrezzato a suo uso e
consumo. Non a caso il regista si presenta all'inizio del film per avvertire il
pubblico che l'unica maniera di sconfiggere il mostruoso vermone è
urlare...urlare per salvarsi la vita!
I titoli di testa sono solo un
piccolo assaggio della meraviglia che ci aspetta con teste urlanti
(simboleggianti gli spettatori), musica incalzante e un primo piano del ghigno
terrorizzato di un condannato a morte. Un sempre meraviglioso Vincent Price ci
illustra, durante l'autopsia, che qualcosa ha spezzato le ossa del morto, una
presenza generata dalla paura, il Tingler. Il film prosegue con i tentativi di
isolare questa essenza da parte del dottore, prima spaventando la moglie
fedifraga con una pistola a salve, di seguito iniettandosi l'LSD, i tentativi
però non valgono a nulla perchè alla fine non si può fare a meno di urlare!
Solo quando incontra una sordomuta (Judith Evelyn), il dottore capisce che è
l'unica catalizzatrice d'orrore impossibilitata a gridare e quindi predisposta
a generare la mostruosa creatura (si vabbè un gamberone di gomma ma tant'è...).
Non si saprà mai se il medico gli inietta l'acido o è solo un trucco
architettato dal marito Ollie (Philip Coolidge) per accaparrarsi la pingue
eredità nascosta ossessivamente dalla consorte in cassaforte, fatto sta che la muta comincia a vedere assassini
e mostri ovunque, il suo delirio culmina in una vasca piena di sangue (ed il
colore rosso sarà l'unica cosa che si vede a colori in un film in bianco e
nero) da cui fuoriesce una mano. Credo che questa scena sia l'apoteosi della
bellezza di questo film , scioccante ancor oggi per l'ardito sperimentalismo di
un uomo come Castle, sempre intento a spremersi le meningi per sconvolgere e
divertire.
Il film prosegue con il vermone
estratto dalla spina dorsale della donna, morta di paura ed i tentativi di fuga
dello stesso fin dentro la sala di un cinema dove proiettano un muto. Qui
Castle crea il perfetto esempio di metacinema che vuole coinvolgere lo
spettatore, oscurando il film e dando indicazioni al pubblico su come liberare
le sue paure. Un meraviglioso incontro fra l'artista ed i suoi fruitori per una
pellicola che ha catalizzato l'horror come puro entertaintment ma anche come
meravigliosa esperienza collettiva. Castle sapeva cos'era il vero cinema e se
altri dopo di lui lo avessero seguito forse oggi avremmo ancora le sale piene!
Uno dei Castle migliori. Anche se il mio preferito forse resta sempre "La casa dei fantasmi".
RispondiEliminaL'ho visto giusto oggi e m'è piaciuto molto. Un gran bel film.
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