lunedì 3 dicembre 2018

KU-FU? DALLA SICILIA CON FURORE

(1973)
 Regia  Nando Cicero
Cast Franco Franchi, Gianni Agus, Enzo Andronico

Figlio di uno dei tanti periodi di separazione dell'immortale coppia Franco/Ciccio, questo titolo rappresenta forse uno dei punti più alti del cinema trash italiano, ovviamente con tutte le interpretazioni che questo comporta, sia nel bene che nel male. Di certo non è il miglior prodotto della lunga carriera di Franco Franchi, anche perchè tende troppo al riciclo di una ormai consolidata  serie di battutacce comiche che sembrano fuoriuscire da un barzellettaio di grana grossa, alimentato poi dal giochino di storpiare nomi cinesi tipo Kon Ki Lay o Lho Kon Te rispettivamente le due scuole di arti marziali che si contendono un posto statale a Roma attraverso una gara di combattimenti a cui partecipa lo speranzoso Franco detto anche "La mano di Travertino" nonostante i suoi colpi proibiti facciano più male a lui che ad altri.



Dirige il "Non Maestro" Nando Cicero a riprova del fatto che entrambi i comici erano molto influenzati dalle capacità del regista e da esso dipendeva comunque il risultato finale, nonostante fosse sempre lasciato molto spazio all'improvvisazione personale. Ku-Fu, agli atti, dovrebbe essere una sorta di parodia di "Cinque Dita di Violenza" uscito pochi mesi prima al cinema con uno straordinario successo di pubblico, di questo va dato atto della straordinaria capacità del nostro cinema di allora di realizzare parodie istantanee, nonostante, per attirare maggiormente gli spettatori si fosse utilizzato nel titolo il riferimento ad uno dei capolavori assoluti del grande Bruce Lee.

Franco Franchi cerca di mimare le mosse di karate con la solita pantomima da pupo siciliano vestito con kimono ma alla fine il divertimento arriva quasi sempre dagli straordinari comprimari che costituiscono forse uno dei migliori cast del genere, con tre straordinari quanto improbabili samurai come Nino Terzo  (Ki Kaka Mai), Gino Pagnani (La sua soddisfazione è il nostro miglior premio!) e Alfonso Tomas, nel ruolo del villain di turno uno straordinario Gianni Agus, Gian Carlo Fusco interpreta il proprietario del bar dove puoi spaccare tutto ma non togliergli il piatto di spaghetti sennò si incazza ma il più straordinario di tutti, come sempre, il grande Jimmy il Fenomeno che ci regala uno dei suoi esilaranti momenti di demenzialità come cameriere cinese afflitto da delirium tremens.



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