lunedì 26 novembre 2018

ZOMBI HOLOCAUST


Regia Marino Girolami
Cast Donald O'Brien, Alexandra Delli Colli, Peter O'Neal

Gli italiani, si sa, sono un popolo di pasticcioni, spesso, stufi della solita minestra, giocano a mescolare tra di loro ingredienti nuovi cercando di trovare nuovi sapori, spesso il risultato è ottimo ma altre volte alquanto indigesto. Nel periodo d'oro dell'horror tricolore, questo assioma era comune nel mondo del cinema tant'è che spesso si accostavano arditamente i film sul vietnam con il cannibal movie (Cannibal Apocalypse), The Warriors con 1997 Fuga da New York (I guerrieri del Bronx) e nel caso di Zombi Holocaust, si mixava il successo del film di Romero con l'acclamato quanto infame "Cannibal Holocaust " di Ruggero Deodato, ma al maestro Marino Girolami che prima di questo titolo non aveva mai girato un Horror, questo frullatone non bastava ed ecco che ci sbatte dentro anche le tematiche classiche del Dottor Frankenstein.

La pellicola inizia in un ospedale americano dove un misterioso figuro trafuga arti e frattaglie dai cadaveri destinati alle lezioni di anatomia, il fellone si rivela un indigeno dell'isola di Kido nelle Molucche, beccato in flagrante mentre sta per addentare un cuore umano. L'indio si getta dalla finestra e dall'altro vediamo il manichino che perde un braccio anche se poi nella scena seguente il cadavere è tutto intero! (Magia del low budget). Viene quindi organizzata una spedizione sulla famigerata isola di Kido dove la dottoressa bellona di turno (Alexandra Delli Colli) in compagnia della giornalista bellona di turno (Sherry Buchanan) e dell'avventuriero bellone di turno (Peter O'Neal) e del forzuto nero di turno (Dakar) non proprio bellone, vengono inviati nelle foreste equatoriali  stranamente simili al parchetto sotto casa dove vengono subito attaccati da feroci cannibali, i primi a farne le spese sono i filippini portantini, ma poi quando anche gli altri membri della spedizione sembrano soccombere arrivano gli Zombi, talmente truccati male da far fuggire a gambe levate gli antropofagi. 

Scopriremo quindi che il terribile Dottor Obrero (Donald O'Brien) sta sperimentando nella giungla mostruosi trapianti di cervello per rendere i morti viventi più intelligenti e immortali. Peccato che gli indigeni nominano come loro regina la bellona dottoressa che guiderà i selvaggi al salvataggio dei sopravvissuti (ovvero l'unico scampato, l'avventuriero).
Ora il mix tra Mad doctor/cannibali nella giungla e zombi rappresenta sicuramente una punta di originalità notevole nel panorama di genere, il film poi è deliziosamente ultrasplatteroso con una deorbitazione da brivido, il divertimento è assicurato, peccato che Girolami non riesca a nascondere l'essenza povera del film ma sopratutto la sua predilezione al cinema comico. In effetti si ride molto anche se non era questo l'intento della pellicola.

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