Regia José Mojica Marins
Cast José Mojica Marins, Tina Wohlers, Nadia Freitas
Il personaggio di Coffin Joe
creato dal regista underground brasiliano José Mojica Marins è stato a lungo
relegato ai margini della cinematografia mondiale, vuoi per le tematiche
esplicitamente nietzschiane proclamate dal malvagio becchino Ze do Caixo, vuoi
per la generosa esposizione di sangue, sesso e violenza con cui venivano
condite le numerose pellicole dedicate a questo negromante satanico, privo di
fede religiosa, unicamente dedito alla ricerca dell'immortalità attraverso il
sangue e la realizzazione del suo malvagio sogno di avere un figlio perfetto da
una donna perfetta, a costo di numerose vite umane.
Tematiche deliranti ripetute fino
all'ossessione tra una risata satanica e l'altra, Coffin Joe si presenta alla
superstiziosissima gente del paese dove svolge i suoi macabri affari con
mantello e cilindro, barba nera e sopracciglia lupine, uno sguardo che spesso
rasenta il demenziale quasi quanto le lunghissime unghie finte che ostenta al
suo passaggio, annunciato da una fuga di massa del popolo terrorizzato. Questo
Esta Noite è il seguito del suo maggior successo À Meia-Noite Levarei Sua Alma
e parte subito con titoli di testa deliranti e frenetici al punto da ricordare
quasi Tetsuo, il capolavoro di Shinya Tsukamoto. Zè, aiutato dal deforme
assistente Bruno (Jose Lobo) salva un ragazzino da morte sicura per poi rapire
sei donne e torturarle con serpenti e tarantole per cercare la donna perfetta
che gli darà l'immortalità attraverso il figlio perfetto. Zè la troverà grazie a
Laura (Tina Wohlers) figlia del colonnello, ma una maledizione lanciata da una
delle sue vittime gli impedirà di realizzare il suo folle progetto.
Nonostante
la povertà dei mezzi José Mojica Marins
è un regista eccentrico e visionario, con un grande gusto per la
fotografia che, grazie ad un ottimo bianco e nero svolge la sua funzione in
modo a dir poco eccezionale, rasentando lo straordinario nella parte in cui Zè
sogna a colori un delirante inferno dove diavoli in tanga inforcano parti di
uomini e donne sanguinanti appese al soffitto. Nel finale poi si assiste ad un
vero e proprio bagno di sangue con Zè che massacra alcuni suoi aggressori a
colpi di accetta nel cranio e con rasoi attaccati alle scarpe (Non vi ricorda
un certo Ichi the Killer?) Riguardo ai contenuti, poi, quello che colpisce, è
il costante accanimento nei confronti della religione, accanimento che
raggiunge lo zenith nel finale quando il prete da una croce al becchino per
impedirgli di essere linciato dai popolani incavolati. Zè dapprima la rifiuta
ma quando finisce nelle sabbie mobili e gli scheletri dei suoi omicidi
risalgono dalla palude capisce che Dio esiste anche se troppo tardi. Se cercate
il delirio più assoluto ma cercate anche la qualità cinematografica di un
grande regista sommerso, posso garantirvi che troverete tutto ciò in uno dei
capitoli malati della folta filmografia di Coffin Joe, icona dell'horror da
scoprire...con una risata!
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