(Id. 1974)
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Successivo al suo capolavoro
cult
"Pink Flamingos " questo
Female Trouble riflette tutta la passione di John Waters per le storie
criminali. E' risaputo che il nostro pazzo regista di Baltimora amasse partecipare
ai vari processi di omicidi, furti e nefandezze varie e ne traesse un gusto
addirittura morboso. In quel periodo Waters si era appassionato al caso di
Charles Manson, l'omicida di Bel Air che aveva accoltellato a morte Sharon Tate
, la moglie di Roman Polanski . La morbosità di Waters raggiunse il suo zenith
quando conobbe in carcere il luogotenente di Manson, Charles "Tex"
Watson. Dai suoi numerosi incontri con il carcerato, Waters elaborò la trama di
female Trouble, ovvero vita, morte e miracoli (mortali in questo caso) di Dawn
Davenport (Divine, il suo grasso grosso feticcio travestista), ragazza
difficile che fugge di casa gettando l'albero di Natale in testa ai genitori,
rei di avergli regalato delle scarpine orribili.
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Dawn chiede un passaggio a
Earl (sempre Divine, stavolta in un grottesco ruolo maschile), laido bavoso col
cazzo incrostato (come ci mostra un successivo, disgustoso, primo piano) e le
mutande sporche. Earl si fa Dawn in uno squallido boschetto, da qui nasce Taffy
(Mink Stole) ragazzina ancora più disturbata della madre, esasperante al punto
da dover essere incatenata al letto. Dawn si sposa con un parrucchiere macho ma
viene angariata dalla zia di questi (Edith Massey) che mal gradisce la presenza
della virago. Successivamente Dawn viene irretita da una coppia di altezzosi
(David Lochary e Mary Vivian Pearce) fascisti che la introducono all'estetica
del crimine, Intanto la zia del marito la sfigura col vetriolo ma i due coniugi
gliela impacchettano in una gabbia per uccelli e Dawn si può così vendicare,
tranciandole una mano con un'accetta. Frattanto Taffy cerca il suo vero padre
ma quando scopre che razza di squallido individuo si trova davanti, lo
accoltella e si converte agli Hare Krishna.
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Trasformata in una sorta di
delirate crime star, Dawn scatenerà il suo delirio omicida durante il suo
spettacolo di debutto, sparando addosso alla folla. Catturata dalla polizia e
condannata alla sedia elettrica Dawn si sentirà finalmente realizzata,
considerando la sua condanna a morte alla stregua di una premiazione da Oscar.
Waters utilizza tutti gli attori di Flamingos all'interno di un'elegia del
crimine alquanto delirante dove la fanno da padrone dialoghi surreali,
particolari anatomici disgustosi e quel sano kitsch che da sempre,
contraddistingue il maestro del cinema del cattivo gusto. Un titolo comunque
imperdibile, volgare, divertente e irriverente!
Da vedere a stomaco vuoto e con
il naso tappato, perchè anche senza l'effetto Odorama, si ha veramente
l'impressione che da questi molesti fotogrammi scaturisca un pessimo
odore!
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