lunedì 23 marzo 2015

HORROR IN BOWERY STREET

(Street Trash, 1987)
Regia
Cast , ,


Peccato che Jim Muro abbia scelto di abbandonare la regia dopo la realizzazione di questo capolavoro delirante. Non sono ben chiari ad oggi i motivi di questa scelta (ma pare ci fossero di mezzo intrallazzi mafiosi nei finanziamenti), fatto sta che, dopo questa piccola perla del cattivo gusto, Muro ha definitivamente abbandonato la regia per celarsi dietro una più rassicurante figura di operatore steadycam per blockbuster come X-Men: The Last Stand , True Lies e Titanic, accantonando per sempre l’ambiente delle produzioni indipendenti.Attualmente Street Trash rimane quindi l’unica testimonianza del talento di Muro a livello registico, un film che, assieme al contemporaneo Bad Taste e a Basket Case, ci svela, negli anni ’80, un tesoro nascosto di produzioni indie veramente notevoli che nuotano nello splatter e nel genio puro di autori in erba ma con un grande futuro davanti.

Street Trash ci porta nella sporcizia e nel sudiciume del Queens, in mezzo a barboni alcolizzati che lavano i vetri saltando sul cofano delle auto, si infilano polli rubati nei pantaloni e fanno filippiche razziali se li beccano, vivono in mezzo alle auto in demolizione e giocano a palla con peni tranciati di netto. Il delirio e la bassezza non risparmiano niente e nessuno, c’è un osceno ciccione che non esita a farsi un cadavere, un reduce del Vietnam psicopatico che uccide con un coltello ricavato da un osso umano ed un campionario di individui ai margini della civiltà, reietti e rinnegati che regrediscono all’istinto più bestiale. In tutto questo il filo conduttore della storia è un sedicente liquore denominato Viper che scioglie letteralmente i suoi consumatori. 

Ed è proprio nelle scene di squagliamento dei malcapitati avventori di questo strano liquidi che Muro trova il massimo godimento nel mostrarci vere e proprie opere d’arte, i corpi diventano colorati, si afflosciano nei cessi somigliando a grotteschi blob, un tripudio di marcescente liquame giallo e rosso, pance che si gonfiano per poi esplodere, seni che si bucano e sprizzano sangue. Sul finire poi il tutto si chiude con un esplosione di splatter veramente notevole ed un divertentissimo dialogo finale tra il pacato giovine che fa il portiere in un albergo di lusso ed un boss mafioso che vuole farlo fuori. Non so perché Muro abbia smesso di girare ma di sicuro ci ha regalato un’opera forte, anarchica ed irresistibile, che nonostante gli anni si mantiene fresca e intatta in tutta la sua forsennata demenzialità.

1 commento:

  1. In assoluto uno dei miei film preferiti, visto e rivisto almeno una decina di volte.
    Merita il premio "morti più colorate della storia del cinema"

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