martedì 12 giugno 2012

MICROWAVE MASSACRE

(1983)


Già attore in erba nel piccolo classico "The Monster of Piedra Blancas", il regista Wayne Berwick non sembra aver mai ricevuto grande attenzione nel panorama cinematografico, pur rimanendo nell'ambito della serie Z. Lo dimostra la scarsità di titoli da lui diretti, due compreso questo "Microwave Massacre", sorta di trash commedia che, nelle intenzioni, doveva essere un omaggio al cinema di Gordon Hershell Lewis ma che di fatto risulta un filmetto poco più che grottesco e volgare, complice una confezione decisamente amatoriale e una serie di situazioni weirdo davvero imbarazzanti. Basti pensare all'incipit dove una tettona passeggia ancheggiando mentre scorrono i titoli di testa, infila le tette all'interno di un buco della recinzione di un cantiere mentre una mano da dietro gli pizzica il culo per poi sparire. Dall'altra parte gli operai in pausa pranzo vedono sporgere le tette e si fiondano ingrufoliti ma...troppo tardi! La bellona ha già ritirato le zinne lasciandoli con il becco asciutto!

A questo punto seguiamo le vicende di uno dei tre operai, il cicciuto Donald, vessato da una moglie che gli propina i suoi demenziali esperimenti culinari (tra i quali un panino con un granchio intero!) realizzati grazie ad un modernissimo forno a microonde, uno dei primi dell'epoca, il quale rapportato a quelli dei giorni nostri, sembra un'enorme bara di metallo. La frustrazione del nostro eroe aumenta poi dal punto di vista sessuale in quanto ogni sera, al rientro a casa, deve assistere alle orge della vicina di casa, dedita a triangoli con maschiacci vestiti in lingerie, quando non è impegnata a simulare pissing in giardino o a curare le piante con un vibratore fallace. Giunto al punto di rottura, il povero Donald accoppa la moglie a colpi di macinapepe, la fa a tocchi e ne sbatte metà in freezer e metà nel microonde.

A questo punto perchè non provare anche le gioie del cannibalismo? E infatti vediamo il nostro intento a sgranocchiarsi il moncherino di un braccio, fare spiedini con una mano e offrire ai colleghi hamburger di carne umana. L'estasi omicida lo porta a procurarsi vittime nel giro della prostituzione  finchè un brutto giorno, le radiazioni del microonde non gli giocheranno un pessimo scherzo al suo pacemaker. A parte l'evidente cagneria degli attori e l'incompetenza del regista che non si cura di nascondere manco l'asta del microfono del fonico (in bella mostra in più di una scena), Microwave massacre non riesce neanche a diventare un piccolo cult puntando sul gore estremo, purtroppo anche il make up risulta in linea con la cialtroneria della confezione e non ci si preoccupa manco di far spruzzare un pò gli arti finti quando vengono sezionati. In compenso le situazioni imbarazzanti si susseguono a rotta di collo portando la demenzialità all'estremo quando vediamo un barbone che rinviene una mano tranciata nell'immondizia e la usa per grattarsi i coglioni. Simpatici invece i titoli di coda dove gli attori vengono rappresentati come portate del pranzo, un'idea carina che deve però scontrarsi con l'incazzatura generale di chi assiste a un film del genere.

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