venerdì 4 ottobre 2024

CLASS OF NUKE 'EM HIGH 3: THE GOOD, THE BAD AND THE SUBHUMANOID (1994)

Regia Eric Louzil 

Cast Brick Bronsky, John Tallman, Lisa Star 

Parla di “ Roger che dopo aver sconfitto lo scoiattolo gigante diventa sindaco di Tromaville e padre di due gemelli, uno buono e uno, manco a dirlo, cattivo” 

Il terzo capitolo di una delle saghe più iconiche della Troma Entertainment non poteva che iniziare esattamente dalla fine del pazzesco finale del secondo, ovvero la distruzione della centrale nucleare di Tromaville operata da un ributtante quanto gigantesco scoiattolone mutante con il pessimo vizio di scoreggiare nubi tossiche. Un incipit che, peraltro, permette alla produzione di Kaufman & soci di riciclare qualche scena iniziale, quando il protagonista, un nerboruto quanto idiota Roger Smith (interpretato ancora da Brick Bronsky) riesce finalmente a sconfiggere il mostro diventando il sindaco di Tromaville. Purtroppo la sua compagna mutante partorisce, dall’oscena bocca applicata sullo stomaco, due gemelli Adlai e Dick e muore di parto.

Il gemello Dick viene rapito in fasce mentre Adlai cresce sotto l’egida del padre, uguale in tutto e per tutto al genitore (e infatti viene interpretato anche lui da Bronsky) che nel frattempo si è messo con Trisha (Lisa Star), splendida ragazza con un paio di difetti, scoreggia in continuazione e sbava acqua quando parla. Dick, intanto cresce sotto l’influsso malefico del suo rapitore, il malvagio Dr. Slag, Ph.D. (John Tallman), il quale ha scoperto che i due gemelli hanno entrambi un braccio radioattivo che si illumina ed è in grado di trasformare qualsiasi cosa in Plutonio. Ma se Adlai utilizza il suo potere per ricaricare la centrale di Tromaville, Dick (anche lui interpretato da Bronsky ma con parrucchino nero) vuole utilizzare il suo potere per scopi terroristici. Giunto stancamente alla conclusione della trilogia, il brand Class of Nuke’em High ci propone un titolo che richiama il cinema di Sergio Leone ma non va oltre a questo. Ci prova con una trama arzigogolata dove mancano totalmente nuove idee e si ricicla il già visto e sentito a oltranza. 


Anche gli effetti sono sempre uguali, gente che si scioglie, gente che vomita bava verde ma persino il gore, che per la Troma è un punto di riferimento fondamentale, latita in maniera devastante. Bronsky la fa da padrone e interpreta tre personaggi tutti uguali (persino il padre Roger che dovrebbe essere quanto meno invecchiato!) e questo è decisamente troppo per un lottatore di Wrestling alle prime armi come attore, il risultato sono una sequela di dialoghi farraginosi, un ritmo lento dove succede poco o nulla, le solite sequenze trash dove masse di punk scappano a destra e a sinistra senza un motivo preciso e qualche scureggia come unico elemento dissacrante. Troppo poco per un film della Troma, che ha sempre sbandierato l’eccesso come il suo marchio di fabbrica. 

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