giovedì 19 settembre 2024

VISITORS – I NUOVI EXTRATERRESTRI

(Los Nuevos Extraterrestres, 1983) 

Regia Juan Piquer Simón 

Cast Ian Sera, Nina Ferrer, Susan Blake 

Parla di “meteorite cade sulla terra e vomita mammuth pelosi a due zampe, uno fa amicizia con un bambino, l’altro fa una strage!” 

Ci sono film che, già in fase di produzione, partono con il piede sbagliato e, per quanto ci si possa impegnare, andrà sempre peggio e il risultato sarà un disastro completo. Con questa nota di ottimismo salutiamo la visione di questo Los Nuevos Extraterrestres, coproduzione ispanico-francese anni ottanta contraddistinta da una bruttezza quasi raffinata. Roba che si è ritagliata quasi un’aura da cult-movie ma non ce l’ha fatta neanche in questo caso, finendo dimenticata da tutti all’interno di oscure vhs destinate al macero. Le prime sequenze dovrebbero indicare un meteorite in viaggio verso la Terra anche se non si capisce bene perché le scene cambiano continuamente alternando panorami stellari a vedute del nostro pianeta minacciato da questo pietrone bucherellato. 

Sulla Terra intanto tre bracconieri si inoltrano in un bosco dominato da vapori artificiali con i quali l’addetto agli effetti speciali evidentemente esagera, perché più di una volta non si vede un cazzo di niente sulla scena dal fumo che esce. Comunque vediamo questi tre tizi (uno addirittura con la balestra, wow!) armati fino ai denti e per cosa? Praticamente delle uova! Si perché salgono su un albero e rubano una serie di ovetti dal nido. “Con questi ci faremo un sacco di soldi!” – Esulta uno dei tre (e poi scopriremo che il colpaccio gli renderà ben trenta dollari!). Intanto dal cielo cade il meteorite in una pozza di fuoco da cui cola di tutto, alla finestra abbiamo il solito ragazzino secchione con telescopio incorporato, gattino appeso ai coglioni, un coniglio, un criceto e una scolopendra (perché fa collezione di insetti).  

Intanto in città c’è un giovane cantante ricciolone che incide in sala prove un pezzo di dubbia qualità, ma siccome non è soddisfatto del lavoro, la registrazione si interrompe e decide di prendere il camper e andare in vacanza nei boschi con amici e amiche al seguito. Nel frattempo uno dei tre bracconieri entra in una caverna e scopre un ambientazione tipo Alien con uova appoggiate a terra e una minacciosa luce rossa emanata da una strana cosa pulsante.  Il tizio prende un bastone e spacca tutte le uova ma due mani pelose lo agguantano e lo fanno fuori. Poi tocca ad una delle ragazze del camper, gli amici la ritrovano cadavere e la portano a casa del ragazzino, i cui genitori sembrano in realtà i suoi nonni. 

Frattanto gli altri due bracconieri, rimasti nel bosco si recano in un capanno e scompaiono dal film per poi essere ritrovati morti verso la fine (tutte le vittime dell’alieno hanno in testa dei brillantini luminosi). Il ragazzino trova la caverna e scopre un uovo ancora intatto e decide di covarselo in cameretta. Nascerà Trampy il suo amichetto alieno che è una specie di incrocio tra Dumbo e il sasquatch, una cosa da far rabbrividire proprio! Del resto anche il papà di Trampy non è che sia bellissimo e per di più è cattivello e riesce ad ammazzare le persone semplicemente spingendole da parte. 

Come avrete inteso da questa trama bislacca, recitata male e realizzata anche peggio (vedetevi il costume dell’alieno e mi direte!), non si capisce da che parte si vuole andare. Il film oscilla tra la commedia extraterrestre tipo E.T. e roba del genere ed un fantahorror con un bodycount invidiabile in stile Alien. Del resto il regista Juan Piquer Simón voleva girare un film dell’orrore con un alieno assassino mentre i produttori volevano l’ennesimo Clone di un film per ragazzini. Alla fine nessuno ottenne quello che voleva e a noi, poveri spettatori, ci toccò l’ennesimo bruttissimo film anni ottanta. 

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