mercoledì 13 marzo 2024

THE FLYING SAUCER

(1950) 

Regia Mikel Conrad 

Cast Mikel Conrad, Pat Garrison, Hantz von Teuffen 

Parla di “UFO avvistato nei cieli entra in piena guerra fredda e viene conteso da russi e americani” 

In questo film gli americani vedono un disco volante sfrecciare nel cielo accompagnato da un rombo assordante, spuntano i classici titoloni sui giornali, c’è perfino una vecchia che guarda lo schermo ed esplode in un urlo di terrore surreale. Tutto questo casino insomma e di cosa si preoccupano le alte sfere yankee? Di prepararsi al contatto con gli extraterrestri? Noooo! Di raccogliere evidenze scientifiche per migliorare la razza umana? Macchè! La preoccupazione più grande è che l’astronave venga carpita dai russi e usata per scagliare le bombe atomiche in ogni parte degli Stati Uniti. Un tipo di ansia che esprime perfettamente lo stato mentale e paranoide degli americani nell’immediato dopoguerra, forti della scoperta di un ordigno nucleare perfetto per lo sterminio di massa (si veda a proposito il recente Oppenheimer di Cristopher Nolan) e di una vittoria ottenuta con la cancellazione di due città giapponesi. 

C’è da dire che nel film di Mikel Conrad, gli alieni non vengono proprio menzionati poiché si sa, sin da subito, che l’astroveicolo è di manifattura umana. Pur essendo un’opera che apre sul grande schermo, ad un filone decisamente fantascientifico, questo The Flying Saucer sceglie strade più affini allo spionaggio e all’avventura anche se, le fattezze della macchina volante verranno prese a modello per realizzare un film di ben altro calibro nel cinema Sci-Fi quale è “La Terra contro i dischi volanti”. Del resto siamo comunque di fronte a un’operetta da quattro soldi, realizzata male e recitata anche peggio, con una sceneggiatura che grida vendetta ed effetti speciali in sovrimpressione che fanno ridere, dove il regista stesso si erge a protagonista (nonché autore e produttore) senza averne manco il phisique du role se non per fumare ininterrottamente e ubriacarsi in modo osceno. Il nostro eroe (che si chiama Mike) viene inviato in Alaska per indagare sui misteriosi avvistamenti di UFO e siccome deve fingere di essere un malato di nervi in cerca di riposo, lo accompagna pure una finta infermiera di nome Vee (Pat Garrison) che ovviamente si innamora di lui. 

Tra ridicoli scazzottamenti contro gli odiati russi e lunghissime carrellate aeree sui panorami di ghiacciai e distese deserte, il film riesce ad annoiare in appena un’ora e quindici con buchi di script che sembrano studiati per allungare il brodo (si veda l’inutile apparizione di un orso o le inutili camminate di Vee alla ricerca di Mike, misteriosamente scomparso anche se in realtà è steso ubriaco su una lastra di ghiaccio), da manuale la scena nella grotta dove Mike cattura uno dei russi e lo usa come scudo mentre il compare gli punta un mitra contro, c’è un momento di silenzio in cui si fronteggiano e poi il russo ostaggio si mette a urlare prima di essere mitragliato. Imbarazzante operazione di propaganda postbellica, cinema da guerra fredda, ridicolo e malfatto, The Flying Saucer ha anche dei difetti!  

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