martedì 22 dicembre 2020

MUTAZIONE MORTALE…LA PISTOLA MALEDETTA

(Gun’s Eye, 1989) 

Regia Jerry Koch e Paul I. Clear 

Cast Jerry Koch, Teresa M. Wingerter, Mike McElhaney 

Genere: Fantascienza, Thriller, Horror 

Parla di: “giovanotto ossessionato da una Luger nazista non riesce più a togliersela di dosso e ne diventa parte integrante, follia omicida compresa” 

Prendete Videodrome di David Cronenberg del 1983 e in particolare la scena in cui James Woods si estrae dallo stomaco una pistola e proseguite con Existenz (1999) in cui compare una pistola decisamente organica. Bene, nel mezzo di questo percorso di miscellanea tra la nuova carne e un’arma da fuoco, si insinua come anello di congiunzione un oscuro filmetto di serie B girato in assoluta povertà da Jerry Koch e Paul I. Clear in cui il concept della pistola organica perde tutti i significati postmoderni che il maestro canadese aveva sviluppato nella sua filmografia e diventa semplicemente un mero prolungamento dell’arto superiore attraverso una progressiva ossessione del protagonista (lo stesso Koch che firma anche la sceneggiatura) per una Luger appartenuta a qualche misterioso ufficiale delle SS e ripescata in un assurdo negozietto d’armi gestito da un bottegaio a cui andrebbero prescritte massiccie dosi di Xanax vista la nevrosi fuori dalle righe con cui si presenta sullo schermo. 

Il giovane Vick, dopo aver ottenuto l’arma grazie ad uno scambio piuttosto improbabile, comincia ad avere visioni in soggettiva dal buco della canna attraverso cui vede le sue vittime passate e future. La pistola comincia gradualmente ad assorbire la mano del protagonista fino a diventarne tutt’uno in un pasticcio di make-up che andrebbe bene in un film di Henenlotter ma senza il genio estroso del regista americano. Qui alla fine siamo dalle parti di un thriller dozzinale dallo script che di colpi di proiettile ne deve aver presi tanti visti i buchi esagerati. 

Il buon Vick si trasforma così in una specie di serial killer mutante che mena fendenti a destra e a manca e colpisce i bersagli anche a centinaia di metri di distanza.  L’immancabile poliziotto (interpretato da Mike McElhaney) sembra un mix tra George A. Romero e Stan Lee, il sangue che sgorga dalle ferite a volte sembra vernice e a volte assomiglia ad una pappina vermiglia annacquata. La lentezza di certe scene è decisamente sfiancante e la totale assenza di colpi di scena mette a dura prova la resistenza delle nostre palpebre, la musica però è carina e mai banale e mi ha ricordato spesso quella sentita nel bellissimo It Follows. Se poi si riesce a restare svegli fino agli ultimi 20 minuti il film acquista anche una certa dose di tensione soprattutto nella lotta per la sopravvivenza della fidanzata di Vick, Michelle (Teresa M. Wingerter) impegnata a nascondersi nei sottoscala della villetta in cui si svolge il massacro. La pellicola gira ancora in Dvd nei migliori cestoni degli ipermercati di provincia. 

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