lunedì 14 ottobre 2019

CENERENTOLA ASSASSINA

(2004) 

Regia: Enrico Bernard 

Cast: Emanuela D'Alterio, Fausto Lombardi, Letizia Letza 

Genere: Thriller, Drammatico, Erotico 

Parla di: “Sottospecie di Fight Club al femminile dove il gioco al massacro è riuscire a capire qualcosa della trama” 

Non si capisce bene l'intento del regista Enrico Bernard nel voler realizzare questo "film" (vabbè! Per comodità lo chiamiamo così...), parte come un erotico con pruriti saffici per poi deviare verso una piece teatrale sopra le righe e approdare al cinema sado-maso con sprazzi visionari. L'assenza di una sceneggiatura compiuta, la sensazione che gli attori recitino improvvisando, i testi prolissi che sembrano usciti da un canovaccio del 1400 e il montaggio ossessivo di dettagli anatomici femminili fanno pensare al tentativo da parte del regista e (guardacaso) drammaturgo di realizzare un film artistico e intellettuale. Purtroppo per noi il risultato finale è invece chiarissimo, siamo di fronte ad un altro delirante e assolutamente imbarazzante filmaccio Trash senza capo ne coda. 

Bypassando le inquadrature dei titoli di testa che indugiano su un primissimo piano di un pube bello fiorito titillato da una catena, vediamo subito un imbarazzante servizio televisivo dove la giornalista non sembra neanche lei cosa deve dire. Poi c'è una tizia ricciolona che riceve la telefonata di una ragazza che vuole diventare una campionessa. Ed infatti la riccia, in combutta con un altra racchiona che ha un accento straniero e fa lunghi discorsi ipnotici manco avesse assunto LSD al mattino presto, gestiscono una specie di palestra per sole donne che fanno pugilato a tette di fuori. Se si legge la sinossi dovrebbe trattarsi di una specie di fight club dove si ammazzano di pugni gli uomini ma nel film non si vede una beata fava a parte continui montaggi di vagine prigioniere di cordami e il solito abbozzo lesbo in sauna dopo un ridicolo allenamento . Poi la scena cambia e siamo di fronte ad un interrogatorio di una tizia (che dovrebbe essere la novizia del fight club ma non si capisce bene) che sembra essere stata violentata. La poliziotta che la interroga si crede invece di essere in una puntata di Squadra Antimafia visto che il livello recitativo è quello. Fa veramente ridere vedere la sbirra che si sbatte per tirare fuori la verità dalla tizia con la sbavatura di rossetto e un' aria s
cazzata, snocciolando dialoghi del tipo

"non fumo", "allora perchè hai le dita gialle?", "perchè magari fumavo ma ho smesso o magari fumavo e non mi ricordo se fumavo", e poi, "me ne vado", "mi lasci sola", "no, non voglio lasciarti sola", "voglio la verità", "ma sei lesbica?". 

Se esiste, sarebbe divertente avere una copia dei dialoghi, si potrebbero organizzare feste a tema con questa scenetta bucolica che si alterna a quello che potremmo definire un flashback in cui la tizia cerca di suicidarsi, un uomo la ferma, lei lo invita in una specie di magazzino dove comincia a praticare su di lui un pò di sado-maso fino ad indossare i guantoni e sfidarlo a boxe. Nel finale il regista si concede anche un divertissement inserendo gli errori di scena, più che altro per allungare il brodo di un filmaccio sconclusionato e pretenzioso dove tutto è brutto: brutte inquadrature (facce e teste tagliate sono la norma), brutta musica (imbarazzante la canzone!), brutti (e cani) gli attori, brutte le luci, brutto il montaggio, i dialoghi e la sceneggiatura. Più brutto di Fatal Frames e Il Bosco1 messi assieme, talmente brutto che non compare neanche su IMDB e con questo ho detto tutto.

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