martedì 16 maggio 2017

I SPIT ON YOUR CORPSE



(Girls for rent, 1974)
Regia



Se non sapete chi è Georgina Spelvin vuol dire che vi siete persi quel capolavoro del cinema a luci rosse dal titolo "The Devil in Miss Jones" di Gerard Damiano e me ne dispiace assai. In ogni caso se volete avere solo una vaga idea di chi stiamo parlando, basterà pensare alla prostituta che apriva la patta di George Gaynes in una delle scene più esilaranti di "Scuola di Polizia". Certo, un cameo di pochi minuti con l'ombra sbiadita di quella che fu una delle sexy queen più rappresentative degli anni settanta, non basta a renderci conto del potenziale erotico di Georgina, per cui, se proprio non volete andare a caccia di filmini porno come dei vecchi bauscioni, mi sento di consigliarvi questo ottimo exploitation diretto dal regista cult per eccellenza Al Adamson, autore di perle incredibili come "Brain of Blood", "Satan's Sadists" o "Horror of the Bloody Monsters". Conosciuto anche come Girls for Rent, il film è un crime movie al femminile che inizia con un gruppo di carcerate vestite solo con una vestaglietta grigia e a piedi scalzi, mandate a fare lavori forzati nel deserto. 

La scarsità di abiti indossati è l'occasione per buttare qua e là qualche tetta fugace, poi c'è persino la lotta nella polvere e la fuga di Georgina (che interpreta la criminale Sandra). La pellicola prosegue con un intrigo politico di ricatti a opera di una sedicente organizzazione di cui fa parte Sandra con la collega Killer Erica. La parte migliore è una specie di road movie che si sviluppa nel secondo tempo con  le due assassine a caccia di Donna, una testimone scomoda che prima si fa fregare l'auto da una virago in calzettoni bianchi e poi finisce nelle mani di un predicatore che vuole farla accoppiare con il figlio ritardato. 

Fortuna che alla fine incontra un baldo giovane che l'aiuterà nella fuga dopo che le due assassine riescono a scovare la ragazza, certo, ci si chiede vedendo l'inseguimento nel deserto come possa Georgina correre tanto in fretta nelle strade sterrate con le ciabattine da salotto ma non stiamo a sottilizzare. Il momento migliore vede Georgina sedurre il giovane ritardato e prorompere in un rapporto sessuale che si conclude nel sangue,  scena che dimostra che si può eccitare il pubblico senza necessariamente mostrare tutto. Il finale poi ci sorprende con un rocambolesco inseguimento in dune buggy in cui Adamson riesce scatenare tutta la sua bravura di regista exploitation. Un drive in movie decisamente cattivello, in cui i morti ammazzati si sprecano, si butta nel calderone un po di nudità gratuite e sopratutto si scoprono le pentole perverse della grande provincia americana.

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