giovedì 16 febbraio 2017

THE ASPHYX

(Id. 1972)
Regia
Cast  , ,



L’Ambientazione iniziale del film si svolge ai giorni nostri con la rappresentazione di un brutto incidente stradale, i poliziotti però vedono sotto le ruote delle due auto scontratesi un paio di gambe. Estratto il corpo la polizia si accorge che l’uomo, sorprendentemente, è ancora vivo. L’azione si sposta verso ambientazioni più gotiche con una carrozza che giunge in una villa di antiche fattezze. Il ricco filantropo Hugo Cunningham presenta ai suoi figli la sua nuova moglie che, rimasti da soli gli chiede quale sia il suo hobby. Da par suo Hugo le rivela che passa il tempo a fotografare i morti e in particolare una misteriosa macchia nera che appare nelle foto scattate a persone in punto di morte. E’ l’Asphyx, ululante spirito della morte che viene a prelevare l’anima e si rivela solo grazie ad un particolare proiettore ideato dal buon Hugo, il quale dopo qualche esperimento, decide di intrappolare il suo spirito per diventare immortale.

Purtroppo tale ossessione si rivelerà distruttiva soprattutto per la sua famiglia. Nonostante la rappresentazione dell’Asphyx raggiunga livelli grotteschi con un mostricciatolo verdastro che si agita tutto con la vocetta stridula e ricordi vagamente lo slime ciccione e ingordo di Ghostbusters, il film rivela un’essenza gotica tipicamente british di tutto rispetto, merito soprattutto di una buona sceneggiatura realizzata da Brian Conport su una storia alquanto originale di Laurence e Christina Beers ma anche grazie ad uno stuolo di ottimi attori tra cui spicca il glaciale e scheletrico Robert Powell giunto successivamente alla fama per essere diventato il Cristo di Zeffirelli, qui nella parte del figlio adottivo di Hugo, completamente assogettato alla follia scientifica del padre adottivo che gli promette, in cambio di aiuto, la mano della sorella Christina e la vita eterna. 

Protagonista assoluto è invece l’istrionico Robert Stephens, attore tipicamente britannico anche lui nelle schiere di Zeffirelli per il suo Romeo e Giulietta. Tra le altre cose nel film assistiamo alla realizzazione di un proto snuff movie quando Hugo riprende la moglie e un figlio che remano in barca e per un banale incidente muoiono davanti alla sua arcaica macchina da presa, certo ci si chiede come può una cinepresa a manovella fare anche le zoomate ma questo fa parte delle tante misteriose forature della sceneggiatura media di un B-movie. Vale la pena, in ogni caso, recuperare la pellicola, se non altro per scoprire come può un roditore immortale provocare la decapitazione di una ragazza.

 



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