Regia Amando de Ossorio
Cast Timothy Bottoms, Taryn Power, Jared Martin




Già dalle prime sequenze il ridicolo affonda nella piaga con un aereo militare a cui viene annullata la missione e decide incredibilmente di disfarsi del suo carico, una bomba atomica, in pieno oceano. L'esplosione scongela il serpentone e lo stesso inizia ad affondare a testate tutte le barche che incontra, inghiottendone i marinai (si, perchè far muovere le mascelle ad un testone di cartapesta sarebbe risultato troppo costoso).
Una delle sequenze che vengono più spesso ripetute nel film mostra una barca a sinistra dello schermo e il serpente gigante che urla sulla destra, un effetto fotografico alquanto dozzinale ma che risulta l'unico momento in cui è possibile percepire che ci troviamo di fronte a un mostro gigante.
Il cast recita in maniera pessima con
un marinaio che cerca in tutti i modi di convincere una donna a testimoniare
con lui che il mostro esiste veramente, lo vediamo sul letto dell'ospedale che,
mentre la implora, le mette le mani dappertutto. Ciliegina sulla torta un Ray
Milland ormai alla deriva che non riesce quasi più neanche a parlare. Eppure
Ossorio dimostra una grande passione per i monster movie citando la famosa
scena del faro de The Beast from 20,000 Fathoms mentre nel finale il serpente
attorcigliato sulla trave di un ponte ricorda molto il polipone de Il Mostro
dei Mari . Detto questo il film risulta godibile nella sua scelleratezza ed il
grosso serpentone andrebbe catalogato come "il mostro cinematografico più
scemo della storia" al punto che, alla fine, si rende egli stesso artefice
della propria distruzione (in pratica si attorciglia ad un pilastro di un ponte
ferroviario, fa crollare la struttura mentre passa un treno e si tira addosso
un vagone cisterna contenente liquido infiammabile che gli esplode addosso).
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