venerdì 13 aprile 2012

INCONTRI EROTICI DEL QUARTO TIPO

(Wham Bam, Thank You Spaceman, 1975)

Regia William A. Levey
Cast Jay Rasumny, Samual Mann, Dyanne Thorne

Uscito in Italia nelle sale a luci rosse come versione porno del celebre successo di Spielberg (da non confondersi con "Incontri molto ravvicinati del quarto tipo" di Mario Gariazzo ), questo sexy movie del mestierante William A. Levey mescola hardcore con fantascienza caleidoscopica deliziandoci con le avventure di due alieni mascherati da insetto con la stella di David sulla fronte e i vestiti che sembrano prelevati da un video dei Rockets.
Arrivati sulla terra dal Pianeta Uron, per prima cosa, i due extraterrestri rimangono sconvolti dallo smog salvo poi approdare casualmente in un nightclub dove osservano una che si fa massaggiare le tette in continuazione e un'altra che brama di fare sesso con un certo Charlie fiero indossatore di un'assurda cravatta. In questo bell'ambientino gli uroniani scoprono i sistemi di accoppiamento degli esseri umani e siccome il loro obiettivo è quello di ripopolare il pianeta ingravidando quante più femmine possibili, iniziano a rapire le giovani donne a metà del coito per infilarci dentro la loro linguaccia che sembra un pezzo di cartone pressato.

Il resto del film è un continuo buttare scene di sesso montate alla cazzo e intermezzate dai dialoghi dei due alieni all'interno dell'astronave che sembra rivestita di domopack dorato. C'è anche un "effetto notte" di Truffautiana memoria con alcune sequenze ambientate sul set di un film porno dove ogni tanto spunta la faccia di un assurdo vampiro che sbircia tra le pareti durante l'immancabile scena lesbo. Stranamente gli attori non sono malaccio e qualche sequenza risulta degna di nota, come la scena dell'inseguimento tra i vicoli tra un maniaco e una ragazza che verrà legata ad un tavolaccio prima di venire anch'essa addotta dagli alieni per poi trasformarsi da vittima in carnefice.
Il regista, che ci aveva già regalato un bel blacksploitation horror come "Blackenstein", realizza un prodotto poverissimo abbondando di psichedelia, lucine e suoni elettronici, dotandolo però di una certa verve narrativa che lo rende leggero e divertente. Nel suo insieme, un piccolo cult del binomio sesso e fantascienza che tra le altre cose ospita la cultissima Dyanne Thorne, immortale protagonista della trilogia della nazisexybelva Ilsa. 

Nessun commento:

Posta un commento