lunedì 2 aprile 2012

THE BRAIN FROM PLANET AROUS

(Id. 1957)
Regia Nathan Juran
Cast: John Agar, Joyce Meadows, Robert Fuller


Alle volte si sono accusati gli sceneggiatori americani specializzati in B-movie di non usare il cervello nello sviluppo di certe produzioni a basso costo. Non è certo questo il caso dove il protagonista in questione è proprio un gigantesco cervellone dotato di occhi e appeso coi fili al soffitto che dice di chiamarsi Gor e provenire dal pianeta Arous con il preciso intento di soggiogare gli esseri umani al suo potere. L'alieno individua come suo primo schiavo nientemeno che un ingegnere nucleare di nome Steve il quale, una volta posseduto dal celebro coso comincia a manifestare uno smodato appetito sessuale, gli si ingrossano gli occhi e comincia a sviluppare l'insano hobby di far saltare aerei di linea con il pensiero.Per fortuna ad aiutare i terrestri interviene Val un altro cervello, stavolta buono, che spiega a Sally (Joyce Meadows ) l'allarmata moglie di Steve che  Gor è un criminale ricercato nelle galassie. Dal canto suo Gor/Steve organizza riunioni con i potenti del mondo nel salottino buono dove fa vedere ai capi della terra sequenze rubate dagli esperimenti nucleari nel Nevada spacciandoli per il possibile destino del pianeta, fortuna però che Steve, ad un certo punto scopre il punto debole del cervellone, fortuna dicevo perchè questo ci permette di godere dello splendido finale ultratrash dove vediamo lo scienziato che prende ad accettate il cervellone che rimbalza sugli stessi fili da cui è sorretto.

Diretto da uno specialista del genere come Nathan Juran, già autore di classici come A 30 milioni di Km. dalla Terra (1957) e La mantide omicida e interpretato magistralmente da un attore cult come John Agar è una di quelle pellicole minori che però hanno il vantaggio non esiguo di dire qualcosa di diverso nel solito panorama delle invasioni extraterrestri e riesce a regalarci persino qualche sapida inquadratura da maestro come il faccione di Steve che si trasforma deformato dal boccione dell'acqua o qualche ardito oggetto di puro vintage come il segnalatore geiger che assomiglia incredibilmente ad un Phon. Un film da vedere con gli occhi perchè al cervello ci hanno già pensano gli autori.


Nessun commento:

Posta un commento