mercoledì 18 gennaio 2023

GLI OCCHI DENTRO

(1994) 

Regia Bruno Mattei 

Cast Monica Seller, Antonio Zequila, Gabriele Gori 

Parla di “gnocca fumettista perseguitata da serial killer che ricalca le gesta del suo personaggio” 

La conoscenza è potere ma a volte l’ignoranza è più salutare. Infatti quando mi sono approcciato a questo film non ne sapevo praticamente nulla e, al termine, avrei preferito rimanere nell’oscurità. Si tratta di un thriller a basso costo girato nel 1994 da Bruno Mattei sotto pseudonimo, una rarità se si vuole trovare un punto positivo, considerato che in Italia non approdò mai nelle sale ma uscì in un’edizione molto limitata con il titolo Occhi senza volto senza nulla da spartire con il capolavoro Les Yeux sans visage di Georges Franju. Il film comincia con un delitto assurdo, girato in soggettiva nello stile argentiano ma con l’aggiunta dell’elemento trash che contraddistingue la totalità dell’opera. La vittima infatti (ovviamente una donna) si nasconde dietro una rete metallica ma, incredibilmente, il misterioso assassino fa sgusciare la sua terribile arma (un miserrimo taglierino) tra le maglie, la ruota un po' nell’aria riuscendo comunque a sgozzare la tipa...e siamo solo all’inizio!  

Si prosegue con una rassegna stampa per lanciare il fumetto del Doctor Dark, esperto di riti pagani di giorno, serial killer di notte. Il fumetto viene duramente contestato da un giornalista esagitato di nome Calligari (Fausto Lombardi) mentre la fumettista Giovanna (Monica Seller) è turbata, anche perché c’è in giro un assassino che ricalca le gesta del suo personaggio. Come se non bastasse anche la polizia si interessa al fumetto e  noi possiamo fare la conoscenza del Commissario Callistrati, interpretato da quell’attorone di Antonio Zequila, main star di roba come Cento Vetrine o Carabinieri e soprattutto nel cast di opere di grande spessore come Prigionieri di un incubo o Parentesi Tonde. Dotato dell’espressività di Alberto Tomba e della marmorea prestanza di Jimmy il fenomeno, Zequila ci regala un antieroe duro, che si ciuccia il cigarillo in continuazione e cerca di immedesimarsi nell’assassino per scoprire che: 

  la vittima aveva le mani sporche di inchiostro  

+

una penna per terra  

+

un blocknotes vuoto sul tavolo  

=

la vittima voleva (forse) scrivere qualcosa.  


Anche la Seller è al top della sua intensità, ondeggiando come una barca sulle rapide, avanti e indietro, cercando di simulare attacchi di panico che il suo fidanzato, lo sceneggiatore Nico (Gabriele Gori) cerca di sedare urlandole contro come un pazzo e prendendola a ceffoni (sistema infallibile direi!). Per fortuna Mattei è sempre Mattei e per scusarsi dell’immonda cagneria degli attori, ci regala un secondo omicidio molto efferato anche se decisamente goffo come messa in scena. Il killer, vestito con cappottone, cappellaccio e Superga nere, omaggia 6 donne per l’assassino di Mario Bava, la casa editrice che pubblica il fumetto (peraltro disegnato malissimo!) è la Lovecraft Edizioni, le citazioni dunque si sprecano come altrettanto si sprecano i buchi nello script di Lorenzo De luca (esperto di cinema orientale nonché autore del soggetto) che nel misero spiegone finale cerca di rattoppare come meglio può la situazione. Ambientazioni e fotografia sono di taglio televisivo, la fotografia praticamente non esiste e, dulcis in fundo, la musica è riciclata in giro da varie library per cui si passa da minacciosi stornelli al synth in stile Phantasm fino a intere suite orchestrali che sembrano uscite da qualche classico gotico di Margheriti. 

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