(1982)
Regia: Mark Shannon
Cast: Pietro Torrisi, Sabrina Siani, Emilio Messina
Parla di “ copycat del barbaro cimmeriano che si sdoppia in una truce rivalità tra fratelli, spadone che uccidono al tocco e gnoccone bionde”
In Italia abbiamo fatto anche questo, sulla cresta dell'onda del successo di Conan il Barbaro, anche Cinecittà doveva dire la sua storpiando leggermente il nome in Gunan e sostituendo Schwarzenegger con il mister muscolo de noiartri Pietro Torrisi anglofonizzato in Peter McCoy. Autore di questo "miracolo" è il sempiterno Franco Prosperi che si firma Mark Shannon e lavora a cottimo cercando di allungare a ottanta minuti scarsi una trama che si sarebbe ampiamente svolta in mezz'ora. Impresa non facile ma Prosperi ci dà dentro con introduzioni e voci fuori campo mentre sullo schermo scorrazzano allegre scene spaziali e addirittura in prima istanza ci sbatte dentro anche una lotta fra dinosauri a passo uno rubata addirittura al film "Un milione d'anni fa".

Non contento sviluppa le scene di battaglia tra il nerboruto barbaro e i cattivi di turno (in questo caso una banda di predoni che gli ha sterminato la famiglia) con ralenty al limite della sopportazione e a metà ci sbatte dentro anche la storiella d'amore tra Gunan e una gnoccona bionda che gira quasi sempre ignuda e risponde al nome di Sabrina Siani, modella protagonista di una lunga carrellata di commedie sexy e fantasy all'italiana. La storia vede protagonisti due barbaroni gemelli sopravvissuti in culla al massacro del loro popolo che si contendono l'eredità e il nome di Gunan, dopo un paio di prove atletiche abbastanza ridicole, il nostro eroe diviene a tutti gli effetti l'erede del suo popolo ma il fratellone non ci sta, ruba il medaglione di appartenenza e affronta i nemici restandoci secco.
Tocca al vero Gunan vendicare la famiglia e lo fa a colpi di spadone che basta tocchi i guerrieri per ucciderli, non solo dopo venti o trenta uomini infilzati non è manco sporca di sangue. Il trash regna sovrano e trova il suo degno apice nello stopposo parrucchino frangettato che indossa il gemello interpretato dallo stuntman Giovanni Cianfriglia, volto noto nel cinema B nostrano soprattutto nelle pellicole di Bud Spencer e Terence Hill. Poi ci sono le amazzoni, occasione per regalarci un pò di chiappe e tette ma soprattutto la Siani che, per quanto risulti espressiva come una lonza marinata, ci regala uno dei culi più belli di tutto il cinema italiano.
Ora devi recensire anche "Sangrall - la spada di fuoco" e "Il trono di fuoco", sempre con Torrisi.
RispondiEliminaSe per questo che anche la quadrilogia di "Ator" e "Thor il conquistatore"
Elimina