venerdì 21 giugno 2019

NOTTE DI TENEBRE

(Possessed by the Night, 1997)


Regia Fred Olen Ray
Cast Shannon Tweed, Chad McQueen, Heny Silva

Quello che fa più impressione in questo sexy/thriller/horror girato per il mercato home video anni novanta, è il cast decisamente interessante, nonostante l’esiguità del budget e la presenza di Fred Olen Ray come regista, noto nel mondo del cinema come erede americano di Ed Wood e autore d’eccellenza nel mercato degli Z Movies d’oltreoceano. Oltre alla prorompente Shannon Tweed, playmate platinata dalle forme generose (ed altrettanto generosamente ce le ripone in questo film), troviamo anche Ted Prior, attore specializzato in War Movie e Namsploitation anni ottanta e Sandahl Bergman, attrice del Kansas che aveva esordito benissimo in All That Jazz per poi lanciarsi nel mondo del fantasy con Conan il Barbaro e Yado (entrambi interpretati da Swartzenegger) per poi capitolare nel B Movie con Apocalisse a Frogtown. 

Nella parte del giovane taglieggiatore che vuole abbandonare il mestiere abbiamo poi il figlio di Steve McQueen Chad ma soprattutto, nel ruolo del gangster, c’è il grande Henry Silva, protagonista di decine di poliziotteschi italiani. Con un cast del genere c’era di che sperare, non dico in un buon film, ma almeno in un’opera accettabile, ed infatti Possessed by the night, per con le sue assonanze al cinema di Charles Band, non è poi neanche malaccio. Siamo di fronte alla storia di uno scrittore in crisi che, in un negozietto di Chinatown trova una teca in vetro contenente una specie di aborto in formaldeide che sembra un enorme cervello con un occhio solo. La strana creatura comincia a stimolare la creatività del suo nuovo padrone ma anche a deviarlo completamente dalla realtà in un progressivo soggiogamento mentale che porterà lo scrittore ad atti di violenza con la moglie. 

Nel frattempo assistiamo alle vicende del giovane taglieggiatore che si scontra con il mafioso Silva in quanto desideroso di cambiare mestiere (sta infatti mettendo su famiglia) spunta anche l’editore del protagonista al quale fa gola appropriarsi di un vecchio manoscritto del romanziere al fine di pagare i debiti di gioco contratti proprio con il gangster (che vediamo perennemente indossare un accappatoio di velluto nero) e per fare ciò gli porta a casa una formosa segretaria che dattilografi per lui il nuovo libro. Tutte queste vicende si incrociano all’interno di un dramma quasi shakespeariano dove il silente mostro in formaldeide osserva e controlla, trasformando le persone in assassini e dirigendone le azioni nella tragedia finale. Nonostante la totale mancanza di azione (a parte uno scazzottamento iniziale a colpi di kung fu) e le ambientazioni casalinghe, il film scorre bene, grazie anche ad una buona scrittura che sfrutta appieno l’ottimo cast a disposizione, le scene erotiche per fortuna non mancano e la Tweed, da sola, merita sicuramente la visione.

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