martedì 15 aprile 2014

VIXEN!

(Id. 1968)
Regia
Cast , ,  



Quando si parla di Russ Meyer, etichettare la sua opera come filmetti sexy o peggio ancora, trash, è una scelta riduttiva se non infelice. Pellicole come Vixen! hanno una carica potente perchè sono figli diretti dell'epoca in cui sono stati girati, è come guardare un pezzo del passato, uno specchio dell'epoca arricchito da sesso esplicito e big tits, connotazioni che hanno reso il cinema di Meyer unico ed inimitabile. Ieri considerato un regista sporcaccione oggi divenuto genio assoluto di una particolare branca della settima arte, il cosiddetto softcore e non solo: perchè nel suo cinema lo spettacolo è totale, c'è splatter, violenza, passione, horror, amore, azione e dramma sociale, il tutto mescolato sapientemente al punto che non ci si interroga più su che cosa stiamo vedendo, lo vediamo e basta, e ne godiamo anche.

Vixen! dal punto di vista storico rappresenta la chiave di volta del cinema meyeriano, il passaggio ad uno stile puro e duro dove il cartone animato si mescola con la realtà, una realtà di depravazione che si lava via inutili croste moralistiche e si abbandona al giocoso languore del sesso e di tutto quello che ne ruota attorno, ovvero il mondo intero, il mondo topless che racchiude in sé l'essenza stessa del cinema, una totalità di elementi che sintetizzano, attraverso la pellicola, i caratteri della nostra società. 

Vixen è la moglie di un pilota canadese che traghetta turisti nelle vallate, mentre il buon Tom si libra nell'aria, la signora se la spassa nei boschi con un ranger, si infila a letto con suo fratello teddy boy, insulta di continuo il nero Niles, provocandolo al punto da rischiare lo stupro. Il personaggio di Vixen, ovviamente negativo, in quanto razzista, anticomunista e perverso sotto tutti i punti di vista, viene ribaltato in una sorta di eroica fustigatrice dei costumi ancorata ai valori del buon americano, un controsenso che ci fa intendere, da parte di Russ Meyer, quanta ipocrisia si nascondeva nell'american way of life, la stessa ipocrisia mista a esaltazione patriottica che aveva portato il paese alla guerra del Vietnam, guerra da cui Niles rifugge scappando in Canada, tentando poi di raggiungere l'Havana con l'aereo di Tom dirottandolo in compagnia di uno scozzese comunista. Naturalmente Meyer ne ha un pò per tutti e anche il regime di Castro non viene certo esaltato (ma il buon nero americano viene comunque ricondotto alla retta via e il cattivo comunista arrestato).
Complicazioni sociologiche a parte, il bel paio di tettone generosamente mostrate da Erica Gavin sono ormai entrate nella storia, strano destino per un'oscura attricetta che rispose ad un annuncio letto su un giornale trovato in uno studio dentistico.

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