Regia Hershell Gordon Lewis Cast Robert Wood, Jim Vance, Bobbi West
Parla di “professorino nerd inventa macchina che produce donnine ma poi scopre l’amore e non se ne fa più nulla”
Era il 1968, iniziava la stagione del libero amore, del pomicio studentesco, del rock psichedelico e delle droghe mistiche. In questo frangente anche il padrino del Gore Hershell Gordon Lewis, dovette adattarsi, cinematograficamente parlando, e andare incontro ai rinnovati gusti del grande pubblico. Ecco quindi che in questo anno molto particolare, il nostro maestro dello splatter a basso costo, fu coinvolto nella produzione di una serie di pellicole giovanilistiche in cui la carnazza presa dal macellaio sotto casa, veniva momentaneamente messa in frigorifero a favore di tematiche più attuali come le bande giovanilistiche (She Devils on Wheels) e i primi pruriti sessuali adolescenziali.
Insomma la parola d’ordine è SESSO e Lewis, bizzarramente realizza questa commediola dai toni fantascientifici in cui un professore di matematica di nome Percy (Robert Wood) vuole a tutti i costi scoprire i misteri dell’amore, ma è talmente nerd da non accorgersi che gli studenti pomiciano dietro le sue spalle mentre è intento a spiegare la lezione. Ovunque si aggiri nel campus, vede coppiette che si sbaciucchiano avvinghiate, un paio addirittura imbucati nella sua bizzarra utilitaria a tre ruote, frutto di un incrocio tra una 500 e un’ Apecar. Recatosi dal suo collega, il professor West (Jim Vance) scopre che lo stesso ha approntato una macchina per realizzare materialmente i desideri. Infatti Percy vede comparire all’improvviso il tenero coniglietto che ha sempre desiderato.

Ma ovviamente, fra le molteplici voglie dei due scienziati non poteva esserci che la donna perfetta, ed ecco che il supercomputer, tra una risata (si si, il computer ride e fischia quando produce!) e un lampeggio di lampadine, sforna bellissime ragazze disposte a soddisfare qualsiasi desiderio dei due maschi. Preso dalla multicreazione femminile, il dottor West verrà risucchiato nella macchina insieme alle donnine e scomparirà felice in un multiverso sconosciuto mentre il buon Percy incontrerà una bionda studentessa di nome Agnes (Bobbi West), anch’essa un po' nerd e potrà quindi innamorarsi alla vecchia maniera, che è sempre la migliore a quanto pare. Decisamente reazionario e anche un po' (molto) sessista, il film è di una povertà assoluta, sul finale si dilunga in maniera esponenziale nel goffo corteggiamento tra i due fidanzatini con tanto di classico incontro coi genitori nel salotto buono. Le gag comiche sembrano ammiccare ai classici di Charlot e Buster Keaton ma la sensazione è di una pallida improvvisazione senza alcun mordente. Quando Percy viaggia sulla sua assurda utilitaria sembra di vedere qualche episodio di Mr. Bean con la sola differenza che qui non si ride mai, neanche per sbaglio. Fortunatamente il buon Lewis si ravvederà da questi obbrobri in celluloide nel 1970, tornando al buon vecchio splatter nel suo capolavoro The Wizard of Gore.