Regia Bruno Mattei
Cast: Geretta Geretta, Haven
Tyler, Christopher Ahrens
Genere: Fantascienza, Horror,
Apocalittico
Parla di "spedizione
militare si scontra con mostruose creature geneticamente modificate in
laboratori nascosti sotto una Venezia postatomica"
Quello che mi è sempre piaciuto
del cinema è che mescolando i generi se ne creano di nuovi, stessa cosa vale anche
per i soggetti, mescolando alla rinfusa le trame di film diversi, ne esce sempre
uno nuovo anche se in difetto di originalità come spesso e volentieri è
accaduto all'interno del cinema italiano del secolo scorso. Caso quanto mai
esemplificativo di questa mia astrusa teoria è lo splendido Terminator 2 di
Bruno Mattei (accreditato con il suo nome anglofono Vincent Dawn) che
all'estero è conosciuto anche come "Shocking Dark". Dal titolo si
potrebbe supporre che il principale riferimento è il film di John Cameron, e
invece no, anche perchè il cyber-killer del titolo appare solo a fine film
mentre il resto dello spettacolo è obbiettivamente una scopiazzatura di
Aliens-scontro finale con tanto di sergente di colore donna cazzuto
(interpretata dall'attrice americana Geretta Geretta) e bambina (vabbè
adolescente direi) terrorizzata che si nasconde in mezzo ai cunicoli di
metallo.

Siccome però stiamo parlando di un film di fantascienza ambientato a Venezia, è
bene che la città si veda almeno un poco, così ecco la terza genialata, il
viaggio temporale attraverso cui Sara e la ragazzina (recuperata in mezzo agli enormi
tubi della stazione idrica) fuggono da un'esplosione generale con tanto di voce
femminile che annuncia festosa il tragico countdown. Le due finiscono quindi
nella Venezia dei giorni nostri, inseguite da un pazzo terminator assassino che
cerca di nascondere le tracce delle malefatte operate dalla Tubular. Reso
credibilissimo da una fotografia in stato di grazia che predilige colorazioni
blu metalliche proprie degli anni ottanta, da effetti speciali dei Fratelli
Paolocci che, dove inquadrate, rendono alla perfezione le mostruose creature
ittiche, il film alterna momenti di buona tensione a situazioni al limite del
plagio, eppure se si dovesse rapportare l'efficacia di un titolo in funzione al
budget impiegato, queste produzioni nostrane, benedette dall'angelo dei
B-Movie, vincerebbero a mani basse per quanto siano convincenti nella loro
ridicolaggine.