(Id. 1987)

Fra le Vhs che circolavano nei
negozi di noleggio degli anni ottanta, ogni tanto spuntava qualche titolo
sconosciuto il quale, senza passare dalle sale, veniva distribuito in sordina
nel tentativo di dargli una vita commerciale nel nostro paese. Nasceva allora
lo straight to video che porterà alla luce piccole perle low budget come questo
Night Vision, ancor oggi lontano dalla statura di cult movie, sconosciuto ai
più ma decisamente meritevole di almeno una visione, notturna o diurna che dir
si voglia. Protagonista un giovane nerd di campagna che si trasferisce nella
metropoli tentacolare e caotica, ma non siamo di fronte al remake de "Il
ragazzo di campagna" poichè il film, nonostante tutto, è un horror, o
almeno ci prova.

Disperatamente ingenuo, stupidotto e buonino, il nostro eroe
non ha neanche la carta di credito e da per sbaglio al portiere di un albergo
il suo numero di telefono, per questo viene buttato in strada dopo una sequenza
surreale accompagnata da un gruppo di chiassosi membri del clan dei bufali, con
tanto di elmi a corna vichinghe e tanta goliardia posticcia. Per il nostro, che
vuole diventare uno scrittore, ma nel Kansas non trova la giusta ispirazione,
non resta altro che infilarsi in una squallida pensione gestita da una vecchia
impicciona e arrogante, i cui clienti sono decisamente equivoci. Una sera il
nerd interviene per aiutare un tizio aggredito da due loschi individui che
indossano un mantello nero, il tipo, un italoamericano nanerottolo coi baffoni
che si chiama Vinny, lo invita a casa e si scopre che non è altri che un
ladruncolo da strapazzo. Per ringraziarlo dell'aiuto Vinny offre al ragazzo un
lavoro di dubbia legalità e un televisore con annesso VCR e videocassetta
horror inserita al suo interno. Di giorno lo scrittore cerca di farsi assumere
in una videoteca dove lavora una giovane dai modi rudi che passa il tempo a
bloccare uno stupido ragazzino intento a fregare film porno. I due escono
insieme e lei si innamora, ma nel frattempo di notte, la televisione e il VCR
si accendono da soli nella stanza e il nerd comincia ad avere visioni
inquietanti che traduce senza volerlo nei suoi racconti, via via sempre più
macabri. Nel film la presenza della setta satanica e del videoregistratore
posseduto sono in realtà molto marginali nella narrazione, ci si concentra di
più sulle atmosfere suburbane, contrassegnate dal rumore e dal degrado che
passano nel sonoro costantemente, quasi a formare una colonna sonora
alternativa. La fotografia poi è assente mentre i tempi cinematografici sono
lunghi e spesso invitano allo sbadiglio, in tutto c'è poi quell'aura da trash
movie che impoverisce la messa in scena nonostante lo sviluppo narrativo e la
recitazione siano tutt'altro che disprezzabili.

Molto buona la
caratterizzazione dei personaggi, anche se molto stereotipati, funzionano le
atmosfere e quel via vai di strane creature umane che vediamo scorrere sullo
schermo crea sensazioni surreali sicuramente più inquietanti delle sette
sataniche che bagnano lo schermo televisivo di sangue di gatto. Il regista
Michael Krueger gira con Night Vision il suo secondo film dopo MindKiller che,
in un certo senso, risulta speculare, sia come storia sia come cast . Purtroppo
il regista morirà precocemente a 39 anni e questi due titoli risulteranno gli
unici della sua carriera, assieme allo script del quinto episodio della serie
Amityville. Non ci è dato quindi di sapere se il suo talento era oppresso da un
basso budget e se quindi, a oggi, si è perso un piccolo genio del cinema, di
certo Night Vision, nei suoi limiti e difetti, si lascia guardare piacevolmente
pur degenerando verso la fine nel delirio più totale, tra le righe si riesce a
leggere anche una severa critica al degrado urbano e mette in scena con la
dovuta ironia il contrasto eterno tra il provincialismo rurale americano e la
metropoli caotica e tentacolare, vero mostro inquietante di tutto il film.