Regia Oley Sassone
Cast Alex Hyde-White, Jay Underwood, Rebecca Staab
Lontano anni luce dal
megablockbuster della Marvel, questo ennesimo tentativo di realizzare un film
di supereroi in "povertà" rivela tutti i limiti di questo tipo di
operazioni alle quali appartiene di diritto anche la saga B-movie dell'uomo ragno
interpretato da Nicholas Hammond (che era poi un prodotto televisivo a tutti
gli effetti), oggi sotterrata profondamente dal successo della trilogia di Sam
Raimi e l'ultimo patinatissimo re-boot organizzato da Mark Webb.
Non c'è niente
da fare, solo l'avvento degli effetti digitali ha permesso la realizzazione di
opere sueperoiche degne di approdare nelle cosidette sale di serie A,
nonostante questo, è così facile affezionarsi a prodottini come questo targato
Roger Corman e diretto da un anonimo regista chiamato Oley Sassone, una roba
che, a guardarla oggi, ispira tanta tenerezza con quell'aura tardo anni ottanta
infarcita da effetti speciali arcaici, protesi gommose, laser disegnati su
pellicola e animazioni degne di un commodore 64, per non parlare delle calzamaglie
azzurre di Mr. Fantastic e dell'orrendo costume da uomo cosa con un testone
fungone e il corpo ricoperto da scaglie gommose.
Eppure a livello narrativo,
l'operazione è tutt'altro che superficiale, ricrea a suo modo le origini della
nascita del dottor Destino, compagno di studi di Richard Reed, frutto di un
esperimento andato a male con le particelle nucleare in un tripudio di fulmini
e saette degne dei peggiori cartoon anni cinquanta. Il film prosegue poi con il
viaggio spaziale dei nostri quattro avventurieri che, a seguito dell'incontro
con la cometa Colossus vengono investiti da radiazioni che trasformeranno i
nostri nei fantastici quattro, ovvero un Mr. Fantastic che sventola protesi di
manichino per simulare l'allungamento delle braccia, una Donna invisibile che
sparisce e riappare con una sovrimpressione poverissima e una torcia umana che
quando prende fuoco diventa un cartone animato.
Non mancano siparietti
sentimentali con Ben Grimm/La cosa che si trasforma in umano appena si innamora
di una cieca e momenti di sana ilarità quando si assiste alle mossette teatrali
del dottor Destino che agita istericamente le sue braccine ferrose. Pare che il
film in sè stesso, ritirato dalla distribuzione e quindi mai apparso nelle
sale, fosse stato realizzato come pretesto per mantenere i diritti
cinematografici, una produzione quindi già per sua stessa natura destinata a finire in pattumiera. Del resto
il finale che vede il dottor Reed salutare gli invitati al suo matrimonio
agitando il braccione finto dal tettuccio della limousine la dice lunga
sull'effettiva qualità di questo cult assolutamente super!
Nessun commento:
Posta un commento