Regia Jacques Scandelari
Cast Souchka, Lucas de Chabaneix, Fred Saint-James
Il titolo originale si rifà a una raccolta di dialoghi a
opera del Marchese De Sade, giusto per rimanere in tema con i contenuti di
questa pellicola made in France e ridistribuita all'estero come "Beyond
Love and evil" nel tentativo improbabile di mescolare Sade con Nietzsche
sostituendo l'aggettivo "Good" con il più freakkettone Love. Non a
caso l'amore libero è il leit motiv di questa confusionaria sarabanda
psichedelica che inizia con uno scheletro crocefisso e dato in pasto alle
fiamme, tanto per rendere più suggestivi e minacciosi i titoli di testa, a
seguire assistiamo al malaugurato atto del giovane protagonista di bussare alla
porta di una fastosa villa curata a vista da un branco di cani feroci.
Mentre
in sottofondo l'addetto alla colonna sonora Jean-Claude Pelletier copia in
maniera imbarazzante "In a Gadda da Vida" degli Iron Butterfly,
vediamo orge e baccanali senza sosta ad opera di capelloni truccati con
maschere d'argento e sfoggio abbondante di lustrini e paillettes, donne nude
dipinte in stile body art, serpenti, leprotti, criceti e altre bestiole che
scorrazzano allegre tra i tavoli mentre il padrone di casa brinda alla libertà
sessuale. Come se non bastasse le orge si alternano a scene paradisiache tra
albe nei boschi, mandinghi in mutandoni di pelle che passeggiano con pastori
tedeschi e una specie di caccia alla volpe dove la vittima è una donna nuda che
viene inseguita nei boschi prima di
essere acchiappata da un cerimoniere vestito come i Beatles nella versione
hippie con tanto di riportino.
Non contento di ciò il padrone di casa libera
una specie di maniaco sessuale dai tratti bestiali che si piglia una per poi
stuprarsela allegramente in cantina per il gustoso piacere voyeuristico dei
convitati. Free jazz a manetta accompagna scene lesbo mentre il nostro eroe in
camicia trasparente guarda perplesso quello che accade attorno a lui,
all'interno di stanze affrescate con opere pop surrealista.
E ancora trenini
dell'amore a ritmo di samba, pittori che dipingono intenti a defecare fino a
raggiungere il top del cattivo gusto assistendo alla disgustosa esibizione di
una ragazza che si masturba con viscidi polpi e merluzzi vari, con grande
abbondanza di primi piani dettagliati tanto per far venire un po' di mal di mare
allo spettatore. Tutto questo da parte del sedicente regista Jacques Scandelari
con pretese arty che sfociano nel weirdo assoluto, delirante almeno come il
nome della protagonista che si titola solamente Souchka e della quale, ad oggi,
questo risulta l'unico film interpretato.
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