Regia Mario Moroni
Cast George Ardisson, Annabella Incontrera, Ivano Staccioli
Più che regista, Mario Moroni ha un discreto backstage come
sceneggiatore in collaborazione con Tanio Boccia, soprattutto per quanto
riguarda il genere peplum, ed effettivamente di film ne ha diretti pochini, di
bassa qualità e, ovviamente, di scarso successo. Ciononostante, questo
"Ciak si muore!", a mio personale parere, non è un giallo da
disprezzare, a patto che lo si guardi dall'ottica giusta, ovvero che non lo si
prenda eccessivamente sul serio. Siamo di fronte infatti ad un classico slasher
italiano degli anni'70, girato in economia ma dotato di un taglio ironico che
lo rende anche divertente nel suo insieme.
Certo se lo si giudicasse per la
storia o la sceneggiatura, siamo di fronte al deserto più assoluto con una
trama fumettosa che ricorda tanto i noir comics di quell'epoca. In sintesi lo
si potrebbe considerare un omaggio ai vari Diabolik, Satanik e compagnia bella
che affollavano lietamente le edicole del tempo che fu. Non a caso il finale
vede una sorta di musical rappresentato in un teatro, dove si svolgono le
ultime scene, in cui si rappresenta la tradizionale lotta tra bene e male con
quest'ultimo rappresentato da una serie di comparse vestite proprio come
Diabolik, forse un omaggio a Mario Bava, di sicuro una citazione spassosa
almeno quanto la macchiettistica recitazione di Antonio Pierfederici nel ruolo
del regista bizzoso e autoreferenzialista che crede di essere un artista mentre
tutti lo considerano un mentecatto.
Ovviamente il serial killer che impazza sul set di un film
ancora più delirante è proprio un membro della troupe frustrato, ma
l'importante per Moroni è più che altro comporre metraggio mettendoci dentro
più donnine possibili con un siparietto festoso/psichedelico in cui Annabella
Incontrera si dimena davanti alla macchina da presa compiacente soprattutto
nello snocciolare primi piani vorticosi. Nell'insieme l'indagine è condotta da
un George Ardisson (ma chiamatelo pure Giorgio) poco calato nel personaggio ma
molto interessato alle bellezze presenti nella troupe. Peccato che il
fallimento di tutta l'operazione, oltre alla estrema semplicità di una trama
giallistica da romanzo rosa, stia nella poca capacità di gestire la pur minima
sequenza d'azione che raggiunge il suo zenith nella terrificante citazione
dell'omicidio nella doccia di hitchcockiana memoria. Probabilmente avrò visto di peggio ma tutto sommato alla
visione di questo fumettone malsano mi sono anche divertito!
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