giovedì 28 settembre 2023

THE MAD DOCTOR OF BLOOD ISLAND

(1969) 

Regia Gerardo De Leon e Eddie Romero 

Cast John Ashley, Ronald Remy, Angelique Pettyjohn 

Parla di “Isola esotica piena di mostracci verdi arricchiti da abbondanti dosi di clorofilla” 

Se non ne avete abbastanza dopo aver visto “Terrore sull’isola dell’amore” (Brides of blood) potete sempre integrare con il suo seguito ideale, ovvero questo Mad Doctor of blood island che insieme al successivo Beast of blood compone una trilogia perfetta sull’isola del sangue dove sono ambientate le tre pellicole, tutte e tre dirette da Eddie Romero coadiuvato nei primi due episodi da Gerardo De Leon. Ma soprattutto le tre pellicole sono contraddistinte dalla presenza costante del faccione di un Elvis Presley più rotondetto che corrisponde all’attore John Ashley, protagonista dell’intera trilogia. Il connubio tra creature deformi, ambientazioni esotiche e abbondanti dosi di nudità e gore  evidentemente funzionava, del resto i film stessi, pur entrando di diritto nella cerchia dell’exploitation più sordido, non sono neanche malaccio. 

Mad Doctor parte subito minaccioso imponendoci un prologo in purissimo “William Castle Style” in cui, oltre ad una serie di sequenze estrapolate a casaccio dal film, assistiamo a gruppi di giovani che bevono da fialette uno schifosissimo liquido verdastro a base di clorofilla (The green blood!!!), praticamente un super spoiler iniziale!. I protagonisti sono un medico patologo (John Ashley) che accompagna sull’isola la giovane e avvenente Sheila (Angelique Pettyjohn) in cerca del padre alcolizzato che non ha mai visto oltre ad un altro tizio che vuole portare via la madre dall’isola. La cosa divertente è che quel lembo di terra avvolto dalle acque sembra essere uno stato a sé in cui il Government Building viene ricavato da una sorta di palafitta in legno con tanto di sceriffo indigeno e guerrieri in costumino da bagno e lance. Qui facciamo la conoscenza del dottor Lorca (Ronald Remy) che cammina comicamente tutto piegato in avanti perchè il costumista, evidentemente, gli ha fornito un bastone troppo piccolo per la sua statura. Sull’isola assistiamo a brutali omicidi perpetrati da un orrendo mostro umanoide verdastro che sembra un assemblamento di vecchi stracci putridi messi su una maschera non ben definita. 

Nelle scene più cruente vediamo intestini e visceri buttati  a casaccio sopra i corpi degli attori tanto per generare sensazioni di disgusto ad un pubblico probabilmente più annoiato che divertito. Non mancano le classiche scene di nudo ambientate in splendidi scorci naturalistici delle Filippine, tra pozze d’acque immerse tra le rocce e suggestive cascate, e poi ovviamente le immancabili danze tribali con sacrificio di capre e maialini il tutto contornato da musichette e ritmi caraibici. Inoltre, in questo film Romero ci regala una nuova tecnica di inquadratura mandando costantemente avanti e indietro lo zoom della macchina da presa nelle scene più drammatiche, in questo modo si crea un effetto ondeggiante che sembra rivelare al mondo il dramma dell’alcolismo di cui soffre il cineoperatore. Meno interessante di Brides of Blood ma tutto sommato godibile, Mad doctor è sicuramente un titolo che oggi ha il suo fascino vintage e va recuperato assolutamente, a patto che non soffriate di mal di mare. 

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