(1973)
Regia Nando Cicero
Cast Franco Franchi, Gianni
Agus, Enzo Andronico
Figlio di uno dei tanti periodi
di separazione dell'immortale coppia Franco/Ciccio, questo titolo rappresenta
forse uno dei punti più alti del cinema trash italiano, ovviamente con tutte le
interpretazioni che questo comporta, sia nel bene che nel male. Di certo non è
il miglior prodotto della lunga carriera di Franco Franchi, anche perchè tende
troppo al riciclo di una ormai consolidata
serie di battutacce comiche che sembrano fuoriuscire da un barzellettaio
di grana grossa, alimentato poi dal giochino di storpiare nomi cinesi tipo Kon
Ki Lay o Lho Kon Te rispettivamente le due scuole di arti marziali che si
contendono un posto statale a Roma attraverso una gara di combattimenti a cui
partecipa lo speranzoso Franco detto anche "La mano di Travertino"
nonostante i suoi colpi proibiti facciano più male a lui che ad altri.
Dirige il "Non Maestro"
Nando Cicero a riprova del fatto che entrambi i comici erano molto influenzati
dalle capacità del regista e da esso dipendeva comunque il risultato finale,
nonostante fosse sempre lasciato molto spazio all'improvvisazione personale.
Ku-Fu, agli atti, dovrebbe essere una sorta di parodia di "Cinque Dita di
Violenza" uscito pochi mesi prima al cinema con uno straordinario successo
di pubblico, di questo va dato atto della straordinaria capacità del nostro
cinema di allora di realizzare parodie istantanee, nonostante, per attirare maggiormente
gli spettatori si fosse utilizzato nel titolo il riferimento ad uno dei
capolavori assoluti del grande Bruce Lee.
Franco Franchi cerca di mimare le
mosse di karate con la solita pantomima da pupo siciliano vestito con kimono ma
alla fine il divertimento arriva quasi sempre dagli straordinari comprimari che
costituiscono forse uno dei migliori cast del genere, con tre straordinari
quanto improbabili samurai come Nino Terzo
(Ki Kaka Mai), Gino Pagnani (La sua soddisfazione è il nostro miglior
premio!) e Alfonso Tomas, nel ruolo del villain di turno uno straordinario
Gianni Agus, Gian Carlo Fusco interpreta il proprietario del bar dove puoi
spaccare tutto ma non togliergli il piatto di spaghetti sennò si incazza ma il
più straordinario di tutti, come sempre, il grande Jimmy il Fenomeno che ci
regala uno dei suoi esilaranti momenti di demenzialità come cameriere cinese
afflitto da delirium tremens.
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