(Id.2002)
Regia David Worth
Cosa si può dire di male ad un
film che inizia subito con un bell'errore di battitura sul titolo esponendo la
scritta Shark Attak 3 senza la C? Nulla ovviamente, a fargli del male ci pensa
da solo il regista David Worth, il quale, dopo averci distrutto gli zebedei con
Shark Attack 2, si ripropone in un turbine trash con il terzo capitolo di una
delle saghe più brutte del cinema per la televisione. Complice del malfatto la
famigerata Nu Image, seconda in bruttezza cinematografica solo alla mitica
Asylum, e il protagonista John Barrowman, pseudo sosia di Hugh Grant ma intenso
conoscitore di sole due espressioni recitative: ovvero il sorriso ebete e il
sorriso da idiota, espressioni che alterna sapientemente soprattutto in scene
dove dovrebbe esprimere tutt'altra emozione. Ad accompagnarlo l'imbotulinata
Jenny McShane e un vecchio caprone dagli occhi strabici che porta il nome di
Ryan Cutrona.
L'effetto è devastante, a questo
si aggiungono alcune immagini decisamente cult come il primo dei cattivoni che
si tuffa in acqua e finisce direttamente nella pancia del pesciolone e la
mitica sequenza del secondo cattivo che, dopo esser fuggito dallo yacht in
panne con la moto d'acqua finisce direttamente in bocca allo squalo. Tutto
questo senza alcuna minima coscienza delle proporzioni uomo>Squalo al punto
che cambiano scena dopo scena. Nel finale poi vediamo un gruppo di persone
terrorizzate che cadono in acqua, alcune sembra, in seguito agli smottamenti
provocati dal megalodon, altri (e qui è evidente che l'intero cast si era rotto
i coglioni di aspettare) si gettano deliberatamente in mare, ben sapendo la
fine che rischiano di fare. A questo punto vale la pena far notare il potere
esagerato del trash in certe produzioni, quella sempiterna cafonaggine
cinematografica che fa la differenza tra un film altresì mediocre e un cult
assoluto. Bastano pochi ritagli e un'immensa inettitudine per trasformare uno
spettacolo palloso in qualcosa di memorabile, destinato alla storia del trash
mondiale.
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