(Squirm, 1976)
Regia Jeff Lieberman
Cast
Don Scardino,
Patricia Pearcy,
R.A. Dow
Inizia con un forte temporale,
poi una torretta dell'alta tensione si spezza mentre la telecamera ostenta
dettagli di viscidi vermoni zannuti che emettono una serie di improbabili
suoni. Ed è proprio l'improbabilità il leit motiv più frequente nella pellicola
di Jeff Lieberman, che nuota sulla falsariga di The Birds il capolavoro del
sottogenere denominato "eco horror"
realizzato nel 1963 da Alfred Hitchcock (improbabilità #1). Anche qui il crescendo
dell'orrenda invasione viene sviluppato gradualmente partendo da un verme che
nuota nel cioccolatte di Don Scardino, allegro studente di New York che arriva
nella piccola cittadina a trovare la sua amata Patricia Pearcy. Iniziano quindi
a verificarsi strani incidenti, la doccia inizia a sputare viscidi lombrichi
(un chiaro omaggio a Psycho ), nel terreno vengono ritrovati dei cadaveri
ridotti a mucchi d'ossa.
Ma la scena migliore è quando, sulla barca Patricia
allontana il muscoloso spasimante R.A. Dow facendolo cadere (improbabilità #2)
su una scatola di vermi da pesca che gli si infileranno nella faccia, uno dei
pochi effetti speciali del film, molto ben fatto, che fa ancor oggi la sua
porca figura. Scopriamo quindi subito che un cavo dell'alta tensione staccato
sta scaricando nel terreno migliaia di volts, ed è proprio questa la causa
della trasformazione di innocui vermetti in aggressivi carnivori (improbabilità #3). Ben presto la moltitudine
strisciante farà cadere un albero sulla casa della protagonista (improbabilità
#4) e si potrà assistere quindi ad una schifosa fiumana di spaghetti gommosi
che inonderanno l'abitazione tenendo sotto assedio i nostri eroi per tutta la
notte.
Ma non è tutto, il muscoloso Roger (lo spasimante) tornerà infatti, con
i vermi infilati ancora dentro la pelle (improbabilità #5) nel tentativo di
riprendersi la sua amata, arrivando, nel finale, a strisciare lui stesso, come
un insetto su per le scale inseguito dalla sua nefasta corte di larve
carnivori. Nonostante le numerose improbabilità della trama però, il film è
gradevole, recitato con piglio quasi da teenage comedy, ed ha il grande merito
di non far vedere più di quello che si può permettere. Una perplessità sul
titolo italiano: ma se tutto il film è ambientato in una piccola comunità
rurale americana, cosa cavolo c'entra la Savana?
Forse era un viaggio organizzato - savana - USA. Purtroppo sola andata.
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