Regia Alexander Yellen
Cast Craig Sheffer, Dennis Haysbert, Kate Vernon
Non contenta di avere sviluppato
il mockbuster come stile creativo, la Asylum, nelle sue più recenti produzioni,
comincia a mescolarseli, miscelando insieme trame di successo per realizzare
l'ennesimo titolone brutto, inutile ma di richiamo, quindi particolarmente
vendibile, come nel caso di questa miscellanea diretta da Alexandre Yellen, già
noto alla Asylum com direttore della fotografia
di pezzi da novanta come " Snakes on a plane" e l'immarcescibile
"Mega Shark vs. Giant Octopus". Una pellicola che mixa allegramente
l'epopea di Twilight, quella di Underworld e film apocalittici come
"Contagion" o " Carriers", il tutto seguendo i dettami
ormai basici della casa di produzione hollywoodiana, ovvero attori ripescati
dal dimenticatoio televisivo o chissà dove, trame bislacche, sviluppo marmoreo
della trama, recitazione ai minimi sindacali, dialoghi deliranti, situazioni
truzze e sopratutto effetti speciali digitali a zampaccia di cane.
Eppure, a
giudicare dalle sequenze iniziali all'Aeroporto JFK di New York (dove si
ambienta la maggioranza delle scene), di soldi se ne sono spesi nella
realizzazione e fino ad un certo punto si pensa quasi di trovarsi di fronte ad
un film serissimo...ma fino a quando? Semplice! Fino all'apparizione del primo rachitico e spelacchiato licantropo,
incrocio tra un gorilla ed Ezechiele Lupo, che saltella come una cavalletta da
una parte all'altra dell'aeroporto, lancia ululati che spaccano le finestre e
diffonde il contagio a colpi di morsi. Ovviamente dopo pochi minuti le sale si
riempiono di licantropi saltellanti con la faccia da pirla, roba che le pessime
CGI licantropesche di Twilight sembrano degne de "Il Signore degli
anelli" al confronto. La storia ci trasporta in una zona di quarantena
dove gli infetti vengono controllati dai soliti militari ottusi che vogliono
usarli come armi da guerra ma ovviamente non è facile controllare le bestiacce
e per farlo serve trovare un vaccino.
Unica soluzione trovare il cosiddetto
"Paziente zero" , ovvero la fotografa naturalista Donna Voorhes (ma che cognome importante!)
che era giunta all'aeroporto già morsa da un lupo della steppa non molto
convinto di farsi fotografare. Peccato che, nonostante Donna cerchi in tutti i
modi di informare i medici che lei è il paziente zero, nessuno pare cagarsela
di striscio. Ovvio, deve intervenire l'eroe di turno, il ciccioso Maggiore
Hoffman che, alla fine, dopo aver staccato un paio di zanne alla povera Donna,
salverà capra e cavoli conquistando l'amore della solita e improbabile
dottoressa bionda di turno. Per quanto riguarda gli strani recuperi della
Asylum, il personaggio di Donna è interpretato
da Ariana Richards, già bambina strillante in "Jurassic Park",
mentre il protagonista Craig Sheffer già bestio-tatuato in "Cabal" è
talmente sfatto ed invecchiato precocemente da muoversi con la velocità di un
bradipo anche nelle scene più action.
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