mercoledì 22 marzo 2023

LA CASA 4: WITCHCRAFT

(1988) 

Regia Fabrizio Laurenti 

Cast David Hasselhoff, Catherine Hickland, Linda Blair 

Parla di “gruppo di personaggi improbabili si ritrova in albergo abbandonato su isola deserta in compagnia di vecchia strega piuttosto incazzata” 

Solo in Italia si riuscivano a realizzare i seguiti apocrifi di un film di successo come “Evil Dead” a profusione e, nel caso specifico, buttare dentro al cast un’improbabile accoppiata come il mascellone televisivo David Hasselhoff e la bambina posseduta de “L’Esorcista”, Linda Blair. Un progetto nato sull’onda del successo del precedente terzo capitolo (che è poi il primo di una serie sulla Casa scollegato dalla saga di Raimi) diretto da Umberto Lenzi e prodotto dalla Filmirage di Joe D’amato che, nonostante la povertà dei mezzi, riuscì comunque a fare un horror dignitoso (con tanto di pagliaccetto inquietante). Nel numero quattro il produttore è lo stesso ma il regista, che all’origine doveva essere Luigi Cozzi, venne sostituito dall’esordiente Fabrizio Laurenti. 

Il risultato di questa scelta si sente, soprattutto nella scrittura che risulta piatta e noiosa per almeno i sessanta minuti iniziali dove praticamente non succede nulla. Nell’ultima mezz’ora si scatena il finimondo ma sono pochi i momenti azzeccati mentre il resto sconfina purtroppo nel solito trash all’italiana ovvero esagerato, rozzo e francamente imbarazzante. Sottotitolato Witchcraft, il film ottenne un buon successo a livello estero e, stranamente, ottenne buoni incassi anche in Italia, merito forse degli attori di richiamo o di quel mix assurdo di elementi horror che passa da “Shining” fino a “Suspiria”, insomma un calderone pasticciato che aveva il suo perché. Nell’incipit dei titoli di testa c’è questa ragazza incinta col vestaglione inseguita da un gruppo di contadini armati di forcone, la donna entra in una grande casa per poi schiantarsi da una finestra. 

L’ambientazione è un vecchio albergo in disfacimento, su un’isola al largo del Massachussets dove troviamo questa coppietta di occupanti abusivi composta da Gary (David Hasselhoff) e Linda (Catherine Hickland) intenti a frugare nel ciarpame in attesa di vedere sulla costa la luce della strega che è poi la donna incinta di prima.  Nel frattempo approdano una coppia di vecchi affaristi che hanno acquistato l’albergo in compagnia di un’avvenente architetta che sembra più interessata al sesso che alle intercapedini, oltre ad un agente immobiliare talmente viscido e inetto che sembra lasciare scie di bava mentre cammina. Insomma, a parte qualche assurdo flashback dove c’è una tizia a cui viene cucita la bocca, non succede nulla. C’è questa vecchia vestita di nero che guarda alla finestra (interpretata dalla bravissima Hildegard Knef che avevo adorato ne La Nebbia degli Orrori) e il solito bambinetto scemo che gioca con una specie di registratore giocattolo in attesa che al pubblico venga propinata la solita voce satanica (stavolta in tedesco) uscita chissà da dove. 

Poi, senza alcun senso logico, architetta e agente immobiliare fanno sesso ma si ritrovano in un tunnel luminoso pieno di sbarre ricurve. Lei finisce impalata su un pesce spada imbalsamato (sic!) e lui crocefisso a testa in giù e arso vivo. Da qui in poi il film snocciola due scene interessanti, ovvero la morte di uno per esplosione delle vene e lo stupro onirico di Linda da parte di un assurdo personaggio con una specie di poltiglia bavosa sulla bocca. Nelle ultime scene Linda Blair (che era la sorella incinta del bambinetto) appare truccata da indemoniata con i capelli sparati verso l’alto e un trucco gothic sul viso contornato da un fintissimo sorriso satanico. Il tutto si conclude degnamente con l’espressione terrorizzata di Linda dopo aver scoperto di essere incinta. Un fermo immagine che riassume perfettamente lo spettatore all’uscita della sala. Laurenti ci delizierà successivamente con un’altra perla, ovvero le radici assassine di Contamination.7 ribattezzato senza alcun nesso 

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