lunedì 2 marzo 2020

WHITE POP JESUS

(1980)

Regia Luigi Petrini

Cast: Awana Gana, Stella Carnacina, Gianni Magni

Genere: Musical, Commedia, Personalitexploitation

Parla di: “Gesù capellone torna sulla Terra ma si scontra con la mafia e con una generazione sconvolta, il tutto a suon di balletti e canzoncine”

Awana Gana, all’anagrafe Antonio Costantini, speaker radiofonico di Radio Monte Carlo negli anni ’70 e conduttore di programmi televisivi come Rally Canoro e Discoring, è rimasto nell’immaginario collettivo soprattutto grazie alla particolarità del suo pseudonimo, che risultava essere un’anglofonia maccheronica simile ad uno scioglilingua (Tant’è che pare derivi da una frase di Alberto Sordi in Un Americano a Roma). Sicuramente la sua fama non deriva dall’interpretazione di questo suo unico film in qualità di protagonista, una specie di risposta all’amatriciana di Jesus Christ Superstar con musiche realizzate a tre mani da Vince Tempera, Franco Bixio e Alberto Mandolesi, e balletti coreografati nientemeno che da Don Lurio. Ambientato nella Taranto di fine settanta, narra le gesta di questo strano capellone stempiato, vestito con una palandrana bianca da chierichetto malcresciuto, che si fa chiamare Jesus. 

Impegnato in dialoghi deliranti con il Creatore che ha una forte pronuncia milanese, il nostro profeta fa innamorare di sé la manager Lattuga Pop (interpretata dalla cantante Stella Carnacina) che decide di seguirlo abbandonando i suoi affari ma soprattutto i suoi intrallazzi con la mafia. Dal canto loro, i gangster non approvano questa defezione e iniziano a pedinare la coppia nel tentativo di rapire Lattuga Pop e ricondurla all’ovile. Nel frattempo assistiamo a puerili tentativi da parte di Awana Gana di produrre miracoli, diffondere il verbo e convertire giovani freak, tossicodipendenti e addirittura due suore brigatiste, ad una nuova filosofia di pace e amore. Nel cast anche il grande ex “Gufo” Gianni Magni nella parte di un improbabile ispettore di Polizia ed il mitico Sandro Ghiani nella parte dell’appuntato sfigato e ignorante (parte che ha contraddistinto un buon 70% della sua carriera). Se l’apparato musicale è quantomeno discreto con una serie di canzonette in salsa disco-funky, le coreografie ricordano più un programma di varietà tipico dell’epoca con giovani che saltano da tutte le parti senza un ordine ben preciso. 

La Carnacina e Awana Gana recitano con la stessa espressione monofacciale per tutto il film, il povero Magni è costretto a subire una serie di battute orripilanti, tra le quali spicca per imbarazzo assoluto, quella sulla pantera (in pratica chiede una Pantera che lo porti sul luogo del delitto e l’appuntato gli porta una pantera in carne e ossa al posto della volante, capito? Eh?). Per il resto è tutto un susseguirsi di gags ridicole e situazioni incomprensibili che hanno come unico scopo quello di sfruttare da una parte il successo del musical religioso e dall’altra l’allora popolare figura del disc-jockey protagonista. Ma come nel film di Sbirulino, anche qua la confezione frettolosa e sgangherata ci dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il personalitexploitation è un genere tutto italiano, dove il fulcro giustificativo, è il magico mondo della televisione, che all’epoca faceva a botte con quello del cinema per la sovranità popolare. 

1 commento:

  1. Esiste un sito del genere in modo che tu possa guardare film https://filmstreaming.page/ È gratuito e ci sono molti film lì, quindi potrebbe adattarti allo stesso modo.

    RispondiElimina