venerdì 28 giugno 2019

ROTTWEILLER - CANI ASSASSINI

(Dogs of hell, 1983)

Regia Worth Keeter

Cast Earl Owensby, Bill Gribble, Robert Bloodworth

Nel trash ci sono due categorie, i "vorrei ma non posso" e i " potrei ma non sono capace", quest'ultima categoria, al quale appartiene il film in questione, è quella che ti fa incazzare di più a fine visione, in particolare per i soldi inutilmente spesi e soprattutto per la supponenza e l'arroganza con cui si vuole confezionare un brutto b-movie spacciandolo per un film serio. E' come vedere un cestino della monnezza addobbato di motivi floreali intorno per coprirne la puzza. Insomma non puoi neanche farti una risata. Fatte le dovute premesse siamo di fronte all'ennesimo eco-vengeance dove l'esercito americano esperimenta una nuova arma mortale, i Rottweiller che, nella realtà sono già di per se dei cani poco raccomandabili, quindi che gusto c'è a fare un film usando una razza già di per sè pericolosa? 

Era meglio allora una storia di barboncini che
diventavano letali, almeno sarebbe stata una trama originale. Insomma stò film fa rimpiangere cazzate tipo Black Sheep o trashoni come Zombeavers in cui animaletti docili diventano improvvisamente mostri mutanti. Poi,  insomma, almeno li avessero truccati un pochetto sarebbe stata una schifezza come The Killer Shrews ma almeno sarebbe rimasto nella storia per la demenzialità del posticcio attaccato ai cani, invece nulla, il regista Worth Keeter di cui nessuno ricorderà mai la filmografia se non il buon vecchio IMDB, ci regala quattro cani abbaianti che scorrazzano per la solita cittadina provinciale americana, mordendo e azzannando a caso, con il solito sceriffo con problemi familiari che ritrova il rapporto con il figlio affrontando il pericolo insieme e lo scienziato pazzo che non vuole che si spari ai cani al punto da prendere una sbarra di ferro e cercare di infilzare il poliziotto in un duello finale di rara lentezza e goffaggine. 

Per indorare la pillola il buon Keeter ci mette esplosioni, spruzzi di sangue dappertutto e perfino il 3D che risulta inutile come un pinguino nel deserto con freccette lanciate contro la telecamera per dare l'effetto shock allo spettatore ed invece ottengono come unico risultato l'infiocinamento coatto del povero operatore. Nel finale vediamo i cani bruciare ululando in un incendio, peccato che il regista si sia dimenticato di quelli che, pochi istanti prima, avevano assalito il personale della diga e di cui non se ne saprà più nulla. Condito da un cast estratto a sorte dagli archivi televisivi, con un ritmo che fa sembrare il bradipo un ballerino da breakdance, non possiamo che consigliarne la visione se avete in mente tentativi di suicidio o se cercate di procurarvi una cecità permanente allo scopo di usufruire della pensione di invalidità, attenzione però al cane che vi affideranno come guida! 

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