lunedì 12 novembre 2018

VIRUS - L'INFERNO DEI MORTI VIVENTI

(1980)
Regia Bruno Mattei
Cast Margie NewtonFranco GarofaloSelan Karay


 "Dawn of the dead meets National Geographic"

Non esiste miglior definizione rispetto a quella sopracitata dalla celebre rivista Fangoria, per descrivere sinteticamente quest'ennesimo zombie movie all'amatriciana, diventato negli ultimi anni un vero e proprio cult movie (ma quale film italiano di genere non lo è?), in questo caso però Bruno Mattei, coadiuvato da Claudio Fragasso, non si è risparmiato nulla e  (proprio il caso di dirlo) sopratutto non si è vergognato di usare tutti i mezzi necessari per riempire il vuoto produttivo. Si parte con una specie di piattaforma petrolifera, costruita su un isola al largo della Nuova Guinea dove un gruppo di ingegneri sta guardando attento dei pulsanti luminosi, poi due tecnici con la tuta antiradiazioni (in realtà indossano solo il cappuccio e i guanti) trovano dietro alle tubature un topo morto che morto del tutto non lo è. Il ratto si rianima e si infila dentro la tuta di uno dei due divorandolo, nel cadere a terra l'uomo aziona una valvola da cui esce del fumo verde. Il personale della piattaforma si riempie di zombie e il capoccia di turno lamenta le ultime apocalittiche parole prima di capitolare.

La scena cambia, siamo in occidente dove dei terroristi tengono prigionieri degli appartenenti a qualche ambasciata. Ricalcando fedelmente l'ìnizio di "Dawn of the Dead " arriva la squadra di incursori con le stesse tute blu, le stesse facce finto americane ma dei mitra decisamente più arcaici. Sulle note della stessa colonna sonora del film di George A. Romero (la versione rimontata da Dario Argento e musicata dai Goblin, anche autori di questa soundtrack) gli eroici militari uccidono tutti i cattivi, anche quelli che si erano arresi poi partono per la Nuova Guinea in missione segreta. Qui trovano la famosa giornalista Lia Rousseau (Margit Evelyn Newton) e il suo cameramen che nel frattempo si sono scontrati con un missionario zombie. La donna li aiuta a passare per i sentieri abitati dai selvaggi perchè lei è vissuta un anno intero con le tribù dell'interno, ed infatti la vediamo spogliarsi e dipingersi faccia e tette con i colori tribali per entrare a contatto con i nativi, impegnati a cerimoniare i defunti. 

Nel frattempo Mattei, giusto per far capire che siamo in Nuova Guinea e non al parco dell'Adamello sul Brenta, alterna le sequenze con gli attori (quasi sempre primi piani e mezzi busti per non far vedere troppo quello che c'è attorno) a vari footage presi in prestito da documentari naturalistici, vediamo quindi canguri, scimmie, barbagianni, pipistrelli, guerrieri masai che ballano, papuani con le loro maschere di fango...da qui la giusta definizione data da Fangoria. Il tutto mescolato senza alcun particolare ordine, creando un effetto quasi psichedelico. Su tutti gli attori poi si distacca nettanente Franco Garofalo, nella parte del soldato pazzo che adora gettarsi in mezzo agli zombie, le sue espressioni sono sicuramente la cosa più weirdo mai vista in un film dell'orrore ma è grazie a lui che si ride un pò almeno.

Per il resto è un continuo andirivieni di zombie ciondolanti spalmati di farina, messi lì a caso senza troppa convinzione al punto che si vede uno che cammina quasi normalmente fino a un certo punto, poi (probabilmente ripreso dal regista) rallenta e riprende a camminare come uno zombie. Alcuni altri invece si intravedono ridere, da un momento all'altro ti aspetti di finire in un film dei fratelli Zucker.
Verso la fine i nostri eroi arrivano finalmente alla piattaforma petrolifera, qui scoprono il veleno che trasforma in zombie ma troppo tardi, muoiono tutti. Intanto l'invasione ha raggiunto anche l'occidente.
La Newton è odiosa, i dialoghi sono un clichè dietro l'altro, gli attori migliori sono le comparse ma se volete vedere un bel documentario sulla natura e contemporaneamente uno zombie movie questo è il film che fa per voi, senza neanche dover cambiare canale!

1 commento:

  1. E' un cult trash, decisamente tra i miei preferiti.
    Merito di Garofalo e del suo Zantoro, perché le scene in cui va a provocare gli zombie è qualcosa di divino.
    Per il resto il film è veramente Weird con quegli inserti documentaristici (mi sembra che ci sia anche un cadavere di indigeno mummificato con il pene in evidenza) e trascurabile nella sua noiosa e scontata parte finale...

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