Regia Edgar G. Ulmer
Cast Marguerite Chapman, Douglas Kennedy, James Griffith
Non ci sono grossi particolari, degni di nota,
in questo filmetto di serie C1 diretto da Edgar G. Ulmer, regista del ben più
noto The Black Cat (caratterizzato dalla
presenza di una straordinaria coppia di attori horror come Boris Karloff e Bela
Lugosi). Si tratta di una rielaborazione di The Invisible Man a cui è stato
modificato il titolo in "trasparent" in modo da far sembrare la
storia qualcosa di nuovo. In realtà assistiamo alla fuga di Joey Faust (Douglas
Kennedy) criminale da quattro soldi che, dopo essere evaso dal carcere con
l'aiuto di Laura (Marguerite Chapman), si rifugia nella casa di un ambiguo
Maggiore Krenner (James Griffith) che ricatta il Dr. Ulof (Ivan Triesault) per
fargli condurre esperimenti sull'invisibilità da utilizzare per scopi militari. Il buon Faust (???) verrà usato come cavia e contemporaneamente come rapinatore
invisibile per procurarsi il radio necessario agli esperimenti. Ovviamente il
piano va male perchè Faust comincia a riapparire nel bel mezzo di una rapina in
banca. Il finale raggiunge l'apoteosi dell'esplosione atomica (pare che tutte
le case, a quell'epoca dovessero esplodere con il fungone..mah!) e il
conseguente pippotto filosofico del dottor Ulof.
Diciamo che manca un pò tutto,
effetti dozzinali, dialoghi ridicoli,
azione rarefatta e scoordinata, improbabilità della trama...insomma un film di
serie B tipico degli anni '50 ma uscito irrimediabilmente tardi e
conseguentemente snobbato da spettatori e critici, senza neanche la minima
speranza, un giorno, di diventare un cult. Del resto quale miglior destino per
un film che parla di invisibilità se non l'invisibilità stessa?
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