martedì 9 gennaio 2018

LE PORNO KILLERS

(Id. 1980)
Regia
Cast  , ,



Certo che il cinema di genere italiano presentava una concezione tutta particolare riguardo a temi di contestazione sociale che imperversavano  negli anni settanta, in particolare verso la fine del decennio, quando Roberto Mauri, regista smaccatamente di genere, concluse indegnamente la sua onorata carriera di regista realizzando questa ciofecona che mescola soft core con elementi da crime-movie decisamente dozzinali. In particolare il tema qui affrontato (va bè abbozzato, dai!) è quello dell'emancipazione della donna, soprattutto in una specifica scena dove due amabili maschioni da spiaggia, uno con i baffetti da sparviero e osceni calzettoni bianchi, l'altro in slippini rossi e la faccia da tossico, dissertano amabilmente sul ruolo della donna nella società, asserendo che la donna è "buona solo per andare a letto" e roba del genere. 

Questo edificante dialogo si compie davanti alle due prosperose protagoniste della pellicola, le quali non gradiscono decisamente la discussione e difatti li menano a calci e pugni, salvo concludere il tutto con una sana trombata nei cespugli. Figlie bastarde di Tura Satana, Carmen Russo e Cintia Lodetti, formano una coppia dalle meyeriane premesse, due prorompenti virago che gestiscono una proficua attività di killeraggio a pagamento, talmente proficua da permettergli di passare tre giorni nel completo scazzo per le vie di Roma, aspettando che la vittima designata ritorni al suo castello, dopo un viaggio d'affari. Incaricate da un'incazzatissima beghina teutonica con gli occhi di ghiaccio (come ci fa gentilmente notare una particolare zoomata al dettaglio) di accoppare un marsigliese, le due se la spassano invece tra calde docce saffiche, rimorchiate sulla spiaggia e gesti di insolita giustizia urbana inseguendo rapinatori e papponi (che però sono sempre gli stessi due sfigati) e mazziandoli a colpi di un improbabile kung-fu topless.

C'è da dire che le due attrici riempiono cicciosamente lo schermo con morbide carni e abbondanti mammelle anche se nella versione soft, il sesso è solo abbozzato (Per chi cerca scene più spinte vada a cercarsi la versione hard intitolata "Le porno Salamandre") ed anche un po noiosetto, del resto non è che la recitazione brilli di luce propria e la carriera di attrice della nostra Carmelona si ridurrà a pochi sfortunati cameo (anche se mitici) lasciandogli almeno la consolazione di aver avuto questo brillante ruolo di comprimaria che probabilmente non avrebbe fatto ridere nemmeno la claque registrata del Drive In.
 

Nessun commento:

Posta un commento