Regia Enzo G. Castellari
Cast Mark Gregory, Henry Silva, Valeria D'Obici
Sull’onda del successo del post
apocalittico Escape from New York di John Carpenter, l’Italia risponde l’anno
successivo con Enzo G. Castellari regista artigiano dotato di un grande senso
dell’azione e dello spettacolo. Enzo Girolami realizza una sorta di trilogia
post atomica incentrata sul protagonista Mark Gregory nel ruolo di “Trash”
muscoloso capellone espressivo come una pietra tombale ma dotato del phisique du
role per interpretare l’eroe senza macchia e senza paura del terzo Millennio.
Ed è proprio alle epopee medievali che Castellari si ispira per il primo film
1990: I guerrieri del Bronx sostituendo i cavalli con le motociclette e
ambientando il tutto in mezzo a palazzoni periferici degradati con eroismo di
grana grossa e ampia esposizione di Stunt men che saltano da una parte
all’altra dello schermo.
Villain della pellicola è il compianto Vic Morrow
deceduto improvvisamente l’anno dopo in un incidente durante le riprese di
Twilight Zone: The Movie. Non direttamente collegato ma in un certo senso
attinente a questo film è il trascurabile I Nuovi Barbari diretto subito dopo
con George Eastman che sostituisce Gregory in rotta, a quei tempi, con il
regista. Il sodalizio tra i due riprende finalmente nel 1983 con la
realizzazione di questo Fuga dal Bronx, vera e propria macchina da spettacolo
senza sosta con un “Trash” che torna a casa nel malfamato quartiere newyorkese
e si ritrova in mezzo ad uno scontro tra le multinazionali e i degradati
abitanti del posto. L’epopea post atomica dei primi due film entra in un
contesto decisamente più fantapolitico con aspre critiche agli speculatori
edilizi e le corporazioni immobiliari che, in quegli anni, ricoprivano di cemento
l’italica terra e non solo. Critica sociale dunque che anticipa il fenomeno
degli squatters e calca la mano in favore di clochard, ribelli e punk.
Trash, nonostante l’orribile
capigliatura, si unisce perfettamente con la gentaglia del Bronx per difenderli
dal malvagio Henry Silva e dai micidiali lanciafiamme dei suoi sgherri. Salti
da stuntmen, incendi, morti da tutte le parti, raffiche di mitra senza sosta
invadono lo schermo per novanta minuti. Castellari ci porta in un’atmosfera da
anni di piombo camuffata da fantascienza ma i riferimenti sono chiari. La
violenza dominava le strade in quegli anni ed il cinema, come anche le
Istituzioni, si limitava a guardare, a riprendere, a spettacolarizzare un mondo
in preda al delirio.
A prescindere dai contenuti socio
politici Fuga dal Bronx è un bellissimo B movie che all’epoca riscosse anche un
buon successo e negli anni non ha perso il suo smalto e la carica adrenalinica
che ha da sempre contraddistinto il cinema del nostro artigiano capitolino.
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