Regia Stu Segall
Cast John F. Goff, Steve Vincent, Douglas Gudbye
Difficile pensare che esista un
film più brutto di questo, uno slasher movie tipico degli anni '70, di quelli
che andavano proiettati nei drive in a
tarda notte mentre le coppiette appartate in automobile si dedicavano agli
affaracci loro. In effetti l'idea di partenza ha un che di sarcastico, con un
serial killer misterioso che affetta gli amanti parcheggiati e fa tribolare due
detective (Bruce Kimball e Adam Lawrence) un pò ciccioni e un gestore del
cinema che sembra più uno spacciatore uscito dal ghetto (Newton Naushaus),
metteteci dentro un handyman chiamato germy (Douglas Gudbye) che sembra un
maniaco sessuale e una serie di personaggi improbabili che fanno le moine in
macchina prima di essere sgozzati o decapitati e avrete perfettamente a fuoco
il tipo di film realizzato da un sedicente Stu Segall (che si firmò poi in
altre pellicole con il nome di Godfrey Daniels).
La sceneggiatura , poi, anche
più inconcludente e sbagliata della realizzazione tecnica dell'insieme.
Insomma, dopo averlo visto, Drive in Massacre scivola via con un senso di
inettitudine e sofferenza da parte dello spettatore che, per fortuna, scompare
dalla mente all'uscita della sala (come anche i soldi del biglietto). Eppure
anche nel miasma generale di questo orrore cinematografico, il senso di ironia
pervade sottilmente il tutto, al drive in non viene mai inquadrato lo schermo
dove proiettano i film, quasi a voler sottolineare che siamo noi dall'altra
parte del telone che guardiamo gli altri che ci guardano (e muoiono).
Gli
effetti splatter, sopratutto nella scena iniziale, sono gradevoli ma le
incongruenze abbondano (c'è un maniaco in un magazzino che minaccia una tipa
con un machete che, quando arrivano gli
sbirri, si trasforma come per magia in un revolver). Certo, con un pò di
filosofia, si riesce a leggere del buono anche in film come questi, ma c'è un
limite a tutto.
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