Regia Bill Zebub
Cast Caitlin Burdi, Jordana Leigh, Jessica Alexandra Green
Giustamente sconosciuto in
Italia, il regista metallaro indie Bill Zebub ha firmato roba imbarazzante
anche per i trash- lovers più scafati, con titoli come "Jesus Christ
serial rapist","Jesus, the daughter of god", "The
worst horror movie ever made" e
questo "ZombieChrist" dove ci propina tutti gli ingredienti tipici
delle sue produzioni, ovvero una massa di figone sempre nude, sesso esplicito a
pochi passi dal porno, messe in scena e recitazione amatoriali, effetti e trame
ridicole. Certo, se si cerca un po di nudità gratuita i titoli di testa fanno
ben sperare con tante donnine in meditazione, vagine rasate e tatuate, chiappe
e tette che danzano goffamente nei boschi con sottofondo di musica satanica e
pomposa. Tutto bene non fosse per la durata sfiancante dei suddetti titoli, che
solo già questa mette a dura prova lo spettatore più volenteroso.
Poi appare il
protagonista del film, il Cristo zombificato e risvegliato dai druidi per
cercare la reincarnazione di Maria e nel frattempo si succhia un po di anime
qua e là (con effetto realizzato seguendo pedissequamente i tutorial di
Videocopilot.net). Tanto per renderci subito conto di quale capolavoro abbiamo
davanti, basti pensare che il Cristo è uno scheletro di quelli buoni per le
lezioni di anatomia (con tanto di fili e corde per muoverlo) sporcato con una
vernice marrone, una corona di spine sulla testa, e voce pitchata in negativo
tanto per renderla più demoniaca. Il mostruoso messia si diverte poi a infilare
le dita scheletriche nel sedere di una donzella nuda e a stuprare una suora con
una coscia di pollo posizionata lì dove una volta c'era qualcosa. Quest'ultima
scena potrebbe raggiungere il fondo per quanto riguarda il cattivo gusto ma
quando credi di aver visto veramente il peggio ecco che il buon Zebub ci piazza
una fellatio dello scheletro ai danni di un prete ciccione con un fallo
visibilmente finto.
Per il resto il film
procede verso l'inguardabilità a robuste dosi di recitazione inesistente,
dialoghi lunghissimi e inutili, scene goffe e lente, girate con la telecamerina
delle vacanze sempre negli stessi ambienti squallidi (almeno quella delle
vacanze ci fa vedere posti belli ogni tanto!), musica assordante e totalmente
disancorata da quello che succede nello schermo (quando succede qualcosa,
ovvio) e una passerella delirante di donne nude crocifisse che perlomeno regala
qualche momento di allegria in questa tristissima farsa senza ne capo ne coda.
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