martedì 3 settembre 2013

QUELLA NOTTE IN CASA COOGAN

(The night god screamed, 1971)
Regia
Cast , ,

Passato secoli fa (primi anni ottanta credo...) in televisione questo thriller di Lee Madden è stata una delle cose più terrorizzanti mai viste dai miei occhi, allora adolescenti. Ovviamente, rivisto dopo tanti anni, la pellicola risente del passare degli anni, eppure l'ultima mezz'ora fa ancora il suo porco effetto in termini di ansia e tensione. Le scene iniziali ci mostrano un predicatore che sembra uscito dal Gesù di Zeffirelli versione psicotica, che, immerso fino alle anche in un fiume, spara il predicozzo ad un gruppo di giovani hippie, a un certo punto arriva un misterioso incappucciato che prende la miscredente di turno e la affoga davanti a tutti. L'azione si sposta in un centro di volontariato dove un predicatore di mezza età (stavolta vestito normalmente) con la moglie devono andare a fare un predicozzo in una chiesa portandosi dietro una croce di legno piuttosto voluminosa.
 
L'oggetto non sfugge agli hippie predicatori e in particolare al nostro Gesù che, dopo un'accesa discussione col predicatore sul fatto di andare in giro a raccattare offerte lo fanno fuori crocifiggendolo. La moglie, testimone silente dell'omicidio li fa incriminare tutti dal giudice Coogan che le offre, dopo la condanna, di badare ai suoi figli mentre lui è via.  La donna, insieme ai ragazzi, passerà una bruttissima nottata, assediati dai fanatici incappucciati e armati di coltellacci in un crescendo di tensione che sfocerà in un beffardo finale.
 
 Per quanto modesta nella sua messa in scena, l'opera di Madden fa parte del genere mansonsploitation, rifacendosi in maniera molto evidente al processo legato a trucido massacro di Bel Air dove Charles Manson e i suoi adepti uccisero a coltellate Sharon Tate, la moglie del regista Roman Polanski. Il caso fece così scalpore che il cinema di exploitation prese subito la palla al balzo per sfornare una serie di film legati a omicidi di hippie psicopatici e fanatici religiosi  (tra cui ricordiamo anche il trashissimo "I drink your blood"). Nonostante il personaggio del santone omicida sia interpretato qui con toni molto sopra le righe, quando non imbarazzanti, il film è dotato di uno script di buon spessore e riesce a generare una sensazione di angoscia molto forte pur rinunciando completamente al gioco dell'effettaccio.
 
Le atmosfere sono giuste, gli attori sono in ottima forma e in particolare la protagonista Jeanne Crain si rivela una scream queen molto efficace, da parte sua Madden sfrutta tutti i tòpoi del genere per impressionare lo spettatore (telefonate minacciose, macchie di sangue, cadaveri che spuntano da tutte le parti, ecc.) e ci offre un B-movie che, per motivi a me ancora ignoti, è letteralmente scomparso dalle programmazioni del nostro paese.

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