Regia Dario Argento
Cast Rutger Hauer, Asia Argento, Thomas Kretschmann
Finalmente
il buon Dario ha deciso di fare il salto definitivo di qualità, si, perchè con
Dracula 3D, ambizioso progetto più nella carta che nel risultato, ci
aspettavamo l'ennesima imbarazzante pellicola sullo stile a cui ci ha abituato
il maestro del brivido negli ultimi anni, passando da titoli decisamente deboli
come "Non ho sonno" o "Il cartaio" a vere e proprie
ciofeche come "La Terza Madre" e "Giallo" con i quali aveva
tracciato ormai il confine del non ritorno. Invece il maestro stavolta ci ha
sorpreso nuovamente realizzando un vero e proprio capolavoro del "Trash
involontario" che, di fatto, eleva il regista romano a signore
incontrastato del weirdo tricolore. Finalmente si ride e si ride di brutto con
questa sua personalissima elaborazione del romanzo di Stoker al quale l'opera
vorrebbe essere fedele ma che, di fatto, non lo è manco pa capa.
Si ride
pensando che il film è stato presentato, non senza un certo imbarazzo, al
festival di Cannes e si ride andando a rileggere tutto il moderato entusiasmo
che ha contraddistinto un certo giornalismo di settore ma soprattutto certuni
suoi colleghi improvvisatisi recensori, pronti a difendere a spada tratta il
rinato cinema di genere italiano. Ma quale rinascita! Qua siamo di fronte ad un
film inguardabile già partendo dal presupposto dell'ambizione di metterci
dentro pure il 3D che fa lievitare il prezzo del biglietto ma non la qualità
pessima di un'opera devastata dalla noia e dalla lentezza, da effetti speciali
degni di casa Asylum con trasformazioni del noto vampiro in quasi tutti gli
animali del creato tranne quello classico da pipistrello.
Ed è proprio in
queste trasformazioni che nasce il genio trash del prode Argento, che non esita
a farlo diventare sciame di mosche, civetta e soprattutto Mantide!!! Una scena
che da sola può accompagnare Dracula nel gotha del cattivo gusto, sia per la
rozzezza dell'effetto in sè ma anche per le inquadrature totalmente sbagliate
che ne accompagnano il breve attacco ai danni del padre di Lucy...già Lucy,
interpretata indovinate da chi? Ma dall'Asiona nazionale, l'unica figlia di un
regista in grado di distruggerne la carriera recitando con facce sempre più
idiote che culminano nella smorfia a occhi storti che fa l'attrice (va
beh...Attrice) tramutata in vampira con posticciosi dentoni.
Non parliamo poi
del protagonista, interpretato dal crucco Thomas Kretschmann, capace di sgusciare
veloce come l'Edward di Twilight (ma non dovevi prendere le distanze dalla
trilogia della Meyer, caro Darione?) ma senza il fascino teen di Patterson, non
bastano poi urla incazzose e manate zannute che staccano teste a generare terrore,
basta però la decadenza del povero Rutger Hauer a generare tristezza per il
declino di un ottimo interprete, qua relegato ad una particina finale dove deve
continuamente difendersi da sicari del conte che spuntano da tutte le parti per
essere distrutti in pochi secondi (Un Van Helsing Rambo? Questo ci mancava!). A
dare poi il colpo di grazia, poi, la gestione dei tempi cinematografici, capace
di saltare da momenti di noia soporifera ad altri in cui si accavallano tutte
le vicende generando confusione e annichilimento generale. Unica nota positiva,
oltre alle belle musiche di Simonetti, le tettone della Giovanelli, unica
attrice a regalarci un pò di grazia con le sue splendide forme ignude che
alzano il livello di soddisfazione che un film del genere può decisamente
spingere sotto le suole delle scarpe (e anche più giù).
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