mercoledì 17 luglio 2024

TARZOON, LA VERGOGNA DELLA GIUNGLA

(Tarzoon, la honte de la jungle, 1975) 

Regia Picha, Boris Szulzinger 

Parla di “ peni alieni rapiscono Jane della Giungla per rifare il parrucchino alla regina Bazonga ma Tarzoon non ci sta e comincia a fare casino nella Savana”  

Quello dell’animazione per adulti è sempre stato un genere cinematografico piuttosto complesso con cui era difficile ottenere grandi consensi nell’immediato. Opere come il Signore degli anelli o Fritz il Gatto di Ralph Bakshi sono state considerate dei Cult solo dopo che la loro fama era cresciuta nel tempo, questo perché ancor oggi il pubblico generalista tende a identificare il genere animato come un prodotto per bambini mentre questi film creano un punto di rottura utilizzando l’animazione per fuoriuscire dai canoni della settima arte e definire un qualcosa di unico e spesso incompreso. 

Se poi ci si mette anche il sesso esplicito le cose tendono a complicarsi ulteriormente e infatti, negli anni settanta, con la liberazione dei costumi sessuali e una certa curiosità verso prodotti di nicchia, meglio se sperimentali e anarchici, gli adult animation destavano un certo interesse che ha permesso il proliferarsi di pazzie come questo Tarzoon, opera prima del belga Picha, pseudonimo di Jean-Paul Walravens, che all’estero è un po’ il comprimario di Bakshi per quanto riguarda il genere ma ovviamente in Italia non lo conosce quasi nessuno (e Tarzoon rimane l’unica sua opera distribuita qui da noi). Tra scene di sesso esplicito, sbudellamenti e una robusta dose di humor nero, Tarzoon riprende in chiave parodistica le avventure del personaggio creato di Edgar Rice Burroughs, i cui eredi fecero causa due volte alla produzione  per l’uso illegittimo e degradante del personaggio, al punto che, in America la produzione fece uscire il film con il titolo Shame of the Jungle, omettendo anche dai manifesti qualsiasi riferimento a Tarzan e Jane. 
Del resto non si può certo biasimare chi trova il film un tantinello folle e dissacratorio: elefanti che vengono trapanati analmente, zanzare che si fottono mosche, scimmiette che si masturbano e si chiavano Jane ma soprattutto un esercito di peni giganti che scorrazzano allegramente nella Jungla zompettando sui propri scroti e sparando in giro liquido seminale esplosivo. Tutto parte da un’astronave aliena che atterra in Africa per catturare Jane, il cui scalpo verrà usato dalla
perfida regina extraterrestre Bazonga per ricoprire la sua testa calva, con l’aiuto di due scienziati siamesi. La regina invia così i suoi peni soldato a catturare la donna, nel frattempo delusa delle fiacche prestazioni sessuali di Tarzoon (per fortuna c’era anche Cheeta a dare manforte). 

Dopo aver coinvolto Jane in un threesome, i tre cazzoni portano la donna in questa specie di ridicola astronave (che sembra un mix tra l’astronave trapano di I-zenborg e il dirigibile Hindenburg) dove viene legata ad un tavolo operatorio. Scoperto il rapimento, l’uomo della Jungla si lancia all’inseguimento tra fiori carnivori, esploratori e cannibali rosicchiatutto, c’è persino l’apparizione fugace di Tin Tin che mena crocefissi agli indigeni. Nel doppiaggio americano compaiono nel cast di voci anche Bill Murray e Cristopher Guest.  

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