giovedì 9 maggio 2024

DRACULA (THE DIRTY OLD MAN) (1969)


Regia William Edwards 

Cast Vince Kelly, Ann Hollis, Billy Whitton 

Parla di “Vampiro ipnotizza licantropo per farsi portare la cena a casa mentre il doppiatore si fa I cazzi suoi allegramente” 





La sua disgrazia fu anche la sua fortuna, poiché se il sonoro del film non era così schifoso al punto da dover essere rifatto completamente in post produzione dal regista William Edwards, probabilmente nessuno, oggi annovererebbe tra i cult più esagerati questo Dracula (The dirty old man). Infatti, se nelle intenzioni della produzione il film doveva essere un horror a tinte erotiche, il doppiaggio raffazzonato e scazzatissimo inserito successivamente, lo trasformò in un film comico ed è questo l’unico motivo per cui ricordare questa assurdità sexploitation, un soft-core ridicolo reso ancor più ridicolo da un commento fuori campo di un unico doppiatore che cambia voce a seconda dell’attore da doppiare in scena al punto che tenta di imitare le voci femminili con suoni da cornacchia gracchiante. Ogni tanto sembra, poi, che vada per i cazzi suoi (ma non è solo una sensazione), divagando in pensieri totalmente estranei a quello che succede sullo schermo quando non è completamente fuori sincrono.

L’introduzione è memorabile, con una lunga inquadratura su un gruppo di colline al tramonto e una voce fuoricampo che ripete ossessivamente “behind the blue hills behind the blue hills behind the blue hills….”. Il weirdo prosegue con il conte Alucard (Dracula al contrario...che  cosa innovativa!!!!) che si alza da una bara il cui coperchio si solleva a comando grazie a cavi (mica tanto) invisibili, spuntano di seguito, dei pipistrelli fatti con cartone pressato ondeggiati sul soffitto di roccia e un viaggiatore di commercio chiamato Jeckyll che cerca una toilette (eh beh! Qui entriamo nel sublime!). Siccome ha bisogno di un servo che gli porti a domicilio le sue vittime, il conte ipnotizza l’uomo e lo trasforma in un orribile licantropo con capelli rasta, dei guanti di pelle a tre dita e un muso che sembra un incrocio tra un porco e una iena. Il licantropo inizia quindi a catturare le prede femminili per il suo padrone il quale le lega a pali di legno, le spoglia con dovizia e ne succhia il sangue, ovviamente mordendole alle tette. 

Intanto il licantropo, evidentemente stufo di fare il rider per il conte, assale una giovane direttamente in casa, ammazza il fidanzato e si trastulla con la donna dopo averla massacrata (l’effetto splatter è dato più che altro da generose manate di vernice rossa sulla faccia degli attori). Questa tecnica di ammazza e stupra evidentemente piace parecchio all’uomo lupo visto che ad un certo punto inizia a contendersi l’ultima vittima (che poi era la fidanzata di Jeckyll) fino alla catarsi finale. Non prima di aver ripreso una lunga fuga della ragazza tra le rocce, ovviamente completamente nuda. Ultimo baluardo del nudie cutie, questo film è divenuto negli anni un piccolo cult di mezzanotte, particolarmente interessante la colonna sonora, un prog rock costante e ossessivo che accompagna indiscriminatamente tutto il film, infischiandosene di quello che succede sullo schermo, il che dopotutto è coerente con il doppiaggio. 


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