mercoledì 17 maggio 2023

FATHER’S DAY

(2011) 

Regia Astron-6 

Cast Adam Brooks, Amy Groening, Kevin Anderson 

Parla di “Assassino di padri di famiglia deve vedersela con la vendetta dei figli incazzati” 

Fondato nel 2007 da Adam Brooks e Jeremy Gillespie, il collettivo di film-makers americano Astron-6 si è sviluppato nel nuovo millennio con una sua impronta cinematografica ben definita. Nel tempo la compagnia ha inglobato al suo interno anche Matt Kennedy, Conor Sweeney e Steven Kostanski dando vita a titoli molto interessanti come il pluri-acclamato The Void e il divertente quanto dissacratorio Psycho Goreman. Dall’incontro con la Troma in veste di produttore, nasce un folle progetto che mescola fumettone pulp, anarchia trash e gore estremo, ovvero Father’s day che la società di Lloyd Kaufman e Michael Herz sembra voler contrapporre al precedente Mother’s day con oltre trent’anni di ritardo. Ma la contrapposizione è solo di facciata perché i due film sono assolutamente diversi l’uno dall’altro ed anche in termini qualitativi la proposta di Astron-6 è decisamente vincente. 

Si parla di Chris Fuchman, un serial killer che ha il pessimo vizietto di uccidere padri di famiglia dopo averli stuprati, generando però un manipolo di orfani decisi a vendicare il proprio genitore. Il più fico è Ahab (Adam Brooks) dotato di giaccona in pelle, benda nera sull’occhio (che omaggia la vendicatrice di Thriller: a cruel story) e pistolona facile. Ritiratosi nelle foreste canadesi ad estrarre sciroppo d’acero da alberi che non sono aceri, Ahab viene richiamato da Padre O’Flynn (Kevin Anderson) per uccidere Fuchman. Già dieci anni prima Ahab pensava di averlo ucciso ma la vittima si rivelò innocente e Ahab venne incarcerato. Stavolta il vendicatore monocolo deve salvare la sorella spogliarellista Chelsea (Amy Groening) rapita dal serial killer; ad aiutarlo oltre al prete, c’è anche il giovane Twink, anche lui orfano di padre assassinato da Fuchman, che di professione si dedica a far pompini per strada. 

Tra inquadrature frenetiche, fotografia ultra-satura e montaggio ipercinetico, Father’s day passa da un’idea all’altra fregandosene delle convenzioni e purtroppo anche della coerenza narrativa che sballa spesso e volentieri spiazzando lo spettatore. Si passa dalla commedia al thriller attraverso il cinema estremo con una sequenza decisamente insostenibile (almeno per noi maschietti) fino all’action frenetica con duelli in pickup, sparatorie e ambientazioni degradate che passano da fetide cantine a locali per striptease di quart’ordine. Alla fine il trio di vendicatori si reca anche all’inferno per chiudere la faccenda con un grottesco e viscido demone che possiede la sorella di Ahab e qui appare il sempiterno Lloyd Kaufman che interpreta nientemeno che il Divin Creatore, vestito di bianco come il megadirettore galattico fantozziano. 

Le creature a passo uno realizzate da Steven Kostanski sono spassose (il diavolone panzuto in particolare), gli effetti di make-up convincenti, ma la troppa carne sul fuoco, soprattutto nella prima parte, finisce per annoiare ed il trash volontario, quando è troppo forzato, manca di centrare il bersaglio, ovvero divertire lo spettatore. Nella seconda parte le cose procedono meglio ed il finale fantastico riesce ad appagare la nostra sete di follia. Rimane comunque un fiore all’occhiello della Troma, che quando vuole, riesce anche ad investire nella qualità e non solo nel delirio della cinematografia più underground.   

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