mercoledì 19 ottobre 2022

CEMETERY HIGH

(1988) 

Regia Gorman Bechard 

Cast Debi Thibeault, Karen Nielsen, Lisa Schmid 

Genere: Commedia, Horror 

Parla di “gruppo di studentesse diventano vendicatrici contro molestatori maschili e trasformano la città in un incubo per i maschietti” 

Autore di un autentico cult quale è la commedia caciarona in salsa horror “Psychos in Love”, il regista Gorman Bechard ha più volte tentato di disconoscere questa sua prova successiva, distribuita da Charles Band. Assistendo a questo vero e proprio misfatto cinematografico non si stenta a credere a Bechard. Qualunque regista che voglia fregiarsi di tale appellativo si vergognerebbe di questo lavoro, che parte pur bene con un tentativo di rievocare i gimmick di William Castle attraverso didascalie minacciose che invitano il pubblico più sensibile a coprirsi gli occhi, la bocca e le orecchie al suono del gore-gong nelle sequenze più splatter del film. Peccato che di tali scene il film non abbia traccia e che quando appare il temibile gong, la scena successiva risulti visibilmente tagliata se non mancante. Va meglio con la trombetta, che segnala le scene più osè anche se nello specifico suona una volta sola prima di mostrarci le candide nudità di una studentessa intenta a farsi una bella doccia sexy. 

Con un piglio metacinematografico (che dovrebbe far sorridere ma nella realtà è imbarazzante) assistiamo alle avventure di un gruppo di liceali armate e pericolose che decidono di farsi giustizia da sè nei confronti dei maschi, in particolare quelli violenti e stupratori come, ad esempio, un trio di bulletti della scuola intenti a molestare tutte le sottane che incontrano. Dopo aver seccato a colpi di pistola i teppistelli, il gruppo di ragazze inizia la scalata verso una fama sempre più crescente, diventano le Scum Busters ovvero le acchiappa monnezza e partoriscono proseliti tra tutte le appartenenti al genere femminile della città. Vediamo quindi che tristi avances maschiliste nel locale cittadino vengono calmierate con pistole puntate alla testa, molestatori importuni vengono appiccicati al muro a colpi di cofano d’auto e poi evirati a pistolettate. 

Non manca persino una sequenza con la sega a motore e la punizione per il gestore di videoclub che non esita a proporre videocassette pedopornografiche. Bechard non si fa scrupolo di autocitare il suo precedente successo definendolo un mix tra Woody Allen e Non Aprite quella porta ma il pubblico non può che concordare con lui sulla pessima riuscita di questa sua seconda prova, fallimentare come commedia, improponibile come horror, lento, ripetitivo e mal recitato. Si salva giusto il finale che riesce a strappare una pur timida risata ma per il resto siamo dalle parti del peggior catalogo della Troma con situazioni surreali e ridicole dove allo spettatore non rimane neanche la consolazione di vedere cosa succede dopo il suono del gong.  

Nessun commento:

Posta un commento